GINEVRA – Un altro riconoscimento prestigioso per l’Università della Calabria. L’Ateneo calabrese, infatti, già presente in numerose classifiche nazionali e non per la qualità della sua didattica, si riconferma campione nel settore disciplinare scientifico. Infatti, Giuseppe Avolio, dottore in Fisica, formatosi all’Unical, è stato scelto come permanent staff nella divisione ricerca del CERN di Ginevra. Dunque, un altro riconoscimento internazione per il Dipartimento guidato dal professore Vincenzo Carbone e per i ricercatori che ne fanno parte. «A distanza di 15 anni dal conseguimento della laurea – affermano Giancarlo Susinno e Marco Schioppa, rispettivamente relatore e correlatore della tesi sperimentale sul rivelatore Atlas (al cui progetto e alla cui costruzione ha collaborato il Gruppo Alte Energie di Arcavacata) – Avolio ottiene la posizione più ambita e prestigiosa alla quale un giovane ricercatore può aspirare nell’ambito della fisica sperimentale delle interazioni fondamentali. È un traguardo importante che testimonia, ancora una volta, la portata del lavoro che il Gruppo Alte Energie dell’Università della Calabria ha compiuto dalla sua istituzione ad oggi. Per ottenere questa posizione infatti i ricercatori devono seguire nel corso degli anni un iter particolarmente difficile, che si compone di tre durissime selezioni internazionali: il research fellow, lo short associated e il permanet staff. A ciascuna selezione i candidati devono dimostrare di possedere le qualità necessarie e solo i migliori in assoluto riescono a concludere il percorso».
Di certo, il risultato ottenuto da Avolio presso il Centro diretto dall’italiana Fabiola Giannotti, non solo è fonte di prestigio personale, ma contribuisce a mettere in luce anche «la validità scientifica del lavoro svolto e in cui è quotidianamente impegnato il corso di laurea in fisica. Siamo convinti – concludono i due docenti – che solo attraverso un lavoro costante che registri forti sinergie tra i vari attori della formazione universitaria, sarà possibile affrontare e vincere le nuove sfide che la ricerca ci mette di fronte».