RENDE (CS) – Il prossimo lunedì 21 marzo l’Università della Calabria, come altri Atenei italiani, aderirà alla manifestazione “Per una nuova Primavera delle Università”, indetta dalla Conferenza dei Rettori Italiani. Tuttavia, molti docenti e ricercatori dell’Unical dissentono: “Non possiamo dar credito all’iniziativa Primavera dell’Università – promossa dalla CRUI, che è lo stesso organismo che ha sempre condiviso con le forze politiche e di governo tutte le responsabilità dello stato di grave disagio in cui oggi versa l’Università Pubblica. Un organismo che, per di più, ha contrastato con ogni mezzo l’azione di protesta, concretizzatasi nella non collaborazione alla Valutazione della Qualità della Ricerca, portata avanti nella piena consapevolezza delle paventate conseguenze nocive per le loro carriere”. Difatti, l’Ateneo rendese ospita, come altre Università italiane, un numero cospicuo di docenti e ricercatori che esprimono la propria contrarietà rispetto all’azione governativa, poco attenta allo sviluppo e alla tutela delle univesrità pubbliche. Da qui, appunto, il fronte del “No alla VQR”, un modo per ribadire la dignità del lavoro universitario e per porre in evidenza lo stato difficoltoso in cui versano gli Atenei pubblici, svantaggiati da un sistema legislativo che sembra favorire un sistema privato di ricerca. Pertanto, in vista della manifestazione prevista per lunedì, ricercatori e docenti dissidenti invitano il rettore Crisci a richiedere in seno alla CRUI un’azione che garantisca la piena assunzione di responsabilità che non può limitarsi “alla convocazione di sterili e retoriche iniziative come quelle previste dalla Primavera dell’Università”.