Unical, ISEE incompleti e studenti ignari. E’ caos sulla seconda rata?

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RENDE (CS) – Una grossa tegola potrebbe abbattersi sugli studenti dell’Università della Calabria. Una storia di errori, a metà fra la responsabilità umana e quella meccanica, che ha inizio con la compilazione dello modello TC da parte degli studenti iscritti, lo scorso autunno, e che è servito per la determinazione di prima e seconda rata di immatricolazione. IMG-20160321-WA0027

Questi i fatti. Da qualche settimana parte della popolazione studentesca avrebbe cominciato a ricevere una mail dagli organi competenti dell’Unical nella casella di posta istituzionale, che tutti gli studenti immatricolati possiedono, in riferimento a mancati indicatori ISEE al momento della compilazione del modello autocertificazione dei redditi per l’anno accademico 2015/2016, o a indicatori sbagliati perchè mal calcolati (v. foto). In questi casi il regolamento dell’Ateneo prevede per il calcolo della seconda rata – la cui data di scadenza si conoscerà solo ad aprile dopo la produzione dei MAV – l’importo massimo pari a 1.300 euro più il triplo della differenza tra 1.300 e la tassa calcolata secondo l’ISEEU dichiarato al momento della compilazione del modello.

All’origine di questa incresciosa, soprattutto per gli studenti, situazione si sarebbe originata al momento del rilascio dell’ISEE e del’ nuovo ISEEU nei CAF di riferimento, che in molti casi sarebbe stato calcolato erroneamente. Questa situazione riguarderebbe circa 1800 studenti secondo alcune stime, 3000 secondo altre. Nella maggior parte dei casi l’errore è stato determinato dal fatto che ad essere rilasciato non è stato il nuovo ISEEU, ossia Indicatore Situazione Economica Equivalente in ambito universitario, ma la solita attestazione ISEE. Oppure, in altri casi, non si è fatto in tempo a presentare a presentare il reddito 2013, che riporta certifica la situazione patrimoniale del 2014, e quindi è stato rilasciato il certificato ISEE 2014 relativo al patrimonio 2015.

Parte dell'interrogazione presentata da Militerno
Parte dell’interrogazione presentata da Militerno

Ad intervenire sulla vicenda è il senatore accademico uscente Fernando Militerno secondo il quale la situazione è figlia dei procedimenti dello scorso anno: «Con gli altri senatori Verano e Ceravolo avevamo già provveduto ad inviare al Rettore e al Prorettore un documento per chiedere la revisione ed evitare maxi sanzioni agli studenti. Ora che il problema si ripropone abbiamo redatto una nuova interrogazione inviato agli offici competenti per abolire la maxi sanzione e per evitare si arrivasse al medesimo epilogo, non abbiamo ancora avuto risposta». Questa la via indicata per il futuro da Militerno: «Tutto questo si potrebbe prevenire se il centro Residenziale recuperasse i dati relativi alla situazione reddituale dello studente direttamente dall’Inps, ovviamente salvo consenso dello stesso».  Della spinosa questione si è interessato anche il consigliere d’amministrazione ancora in carica Antonio De Tursi. Ad illustrare il suo impegno e quello del fronte comune RDU – DAS è Domenico Liguori, presidente dell’associazione RDU. «Stiamo elaborando un report accurato che raccolga tutte le istanze degli studenti coinvolti che si sono rivolti a noi. Poichè in molti casi l’errore non è dipeso da loro, non è giusto che l’Università possa lucrare sugli studenti, anche in virtù del fatto che non esista una una precisa normativa nazionale che preveda tali sanzioni, ma è tutto a discrezione dell’Ateneo. Inoltre tutto quello che sta succedendo potrebbe essere strategicamente controproducente per la stessa Unical. Prima le tasse che aumentano anno dopo anno, così come i beni accessori, e ora la storia delle maxi sanzioni in caso di errori faranno inevitabilmente calare le iscrizioni, senza considerare il numero degli studenti che abbandonerà gli studi in corso». Anche per Liguori, come già per Militerno, la strada maestra sarebbe quella dell’informatizzazione delle dichiarazioni: «Basta autocertificazioni da parte dello studente, che possono sempre essere sensibili a errori, ma l’Università acceda alla banca dati dell’Inps».

Ad aiutarci a far luce concretamente sulla situazione è Ivan Toscano, del CAF Nazionale del lavoro di Quattromiglia di Rende: «Da questo anno accademico il calcolo dell’ISEE e il dell’ISSEU è più complesso e richiede l’inserimento di altri valori reddituali, non basta purtroppo un calcolo con il programma dedicato in base solo ai redditi percepiti e al patrimonio immobiliare e mobiliare posseduto da ciascun componente». I tempi però stringono, la corretta documentazione dev’essere presentata entro il 31 marzo, salvo eventuali proroghe. «E’ necessario quindi che gli studenti – continua Toscano – procedano a farsi rilasciare al più presto una nuova attestazione unica valida attraverso un calcolo manuale che non tutti sono in grado di fare». Il tutto, infine, è aggravato dal fatto che  molti studenti che non visitano abitualmente la propria casella di posta istituzionale non sanno ancora di aver ricevuto la mail informativa. E intanto il tempo passa…

Andreina Morrone

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