Unical, l’allarme di RèF: «Politica d’urgenza ostacola rappresentanza»

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Caruso, Tulino, Leonetti
da sx Caruso, Tulino e Leonetti

RENDE (CS) – Continua il braccio di ferro fra i rappresentanti di Rinnovamento È Futuro e la governance dell’Università della Calabria. Sono infatti i senatori accademici Nicola Caruso e Michele Leonetti e il presidente del Consiglio degli Studenti Domenico Tulino (in foto), nonchè consigliere d’amministrazione d’Ateneo a criticare gli uffici del Rettorato per il «costante ritardo nell’invio – si legge in una nota dei tre esponenti in quota RèF – della documentazione afferente agli ordini del giorno delle sedute degli Organi dell’Ateneo». In particolare,i tre prendono ad esempio la comunicazione della documentazione relativa all’approvazione del bilancio consuntivo 2015, avvenuta in Senato il 29 ottobre scorso, pervenuta ai rappresentanti degli studenti solo 4 giorni prima. «Un lasso di tempo eccessivamente ristretto – dichiarano – che non ci ha consentito di appurare alcune incongruenze, come l’ammontare delle entrate per il diritto allo studio di 14 milioni di euro a fronte di soli 9 milioni di uscite, e costringendoci all’astensione». Questa defezione comporterebbe il restringimento eccessivo dei tempi di studio dei provvedimenti e la conseguente impossibilità dei rappresentanti ad arricchire la discussione con eventuali emendamenti. «Questa fattispecie apre – proseguono – una nuova riflessione che rimarca la nostra denuncia, che vede nel Centro Residenziale un organo volto esclusivamente a conseguire obiettivi di bilancio, senza guardare al fabbisogno di un’utenza, quella studentesca (perlopiù calabrese), inserita in un contesto socioeconomico fragile e meritevole di tutela – insistono i tre rappresentanti – polemica che non è potuta proseguire nelle sedi opportune poiché impossibilitati nei tempi offerti a constatare questa grave anomalia». Tutto ciò sarebbe aggravato, secondo Tulino, Caruso e Leonetti, «dalla convocazione delle sedute a ridosso (uno o due giorni prima) di scadenze improrogabili, decidendo sempre in stato di necessità e negando di fatto la possibilità di dibattito e modificazione dei provvedimenti». «Dietro questo status quo, leggiamo una chiara volontà politica – concludono gli esponenti di RèF – quella di bloccare l’operato della rappresentanza, reiterando questa fase di stallo politico che tende solo a danneggiare gli Studenti».

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