ARCAVACATA DI RENDE (CS)- «Visto il caos che si è creato nell’ultima settimana, a partire dall’emissione dei MAV della seconda rata delle tasse universitarie fino al consiglio d’amministrazione di ieri, passando per il consiglio degli studenti di mercoledì, vogliamo esprimere la nostra opinione per mettere un po’ di chiarezza». Questo quanto si legge in una nota diffusa dal Movimento Sviluppo Universitario. «L’aumento delle tasse- si legge ancora- c’è stato ed è sotto gli occhi di tutti. C’è chi dice che l’incremento della cifra non supera i 265€, al contrario di come si era diffuso inizialmente (325€ ndr). Infatti, la prima rata di quest’anno è calata da 430 a 370€ – ecco svelato il mistero” degli ormai famosi “60€. A noi, con tutta sincerità, non interessa se siano aumentate di un solo euro o di mille, per essere delusi ci basta il fatto che siano aumentate, di qualsiasi cifra si parli, la nostra posizione è di totale disaccordo».
«È altresì vero – continua la nota di sviluppo universitario – che l’aumento è imputato progressivamente in base al reddito e che tale incremento è stato minore sui redditi più bassi. È ancora vero che c’è stato un allargamento della fascia per poter accedere ai benefici al diritto allo studio e che questo ha consentito il proseguo del percorso accademico a circa 1500 studenti con difficoltà economiche, ma ciò non giustifica il fatto che chi ha un reddito medio/alto debba essere costretto a versare tasse da salasso. Ci rammarica constatare ancora una volta che a pagare sono sempre gli studenti e non può che preoccuparci l’imminente “Bando Tasse e contributi 2017/2018”. Bisognerà cambiare rotta e modo di agire rispetto al precedente. Di sicuro sappiamo che sarà presente una fascia di esenzione totale fino a 13.000€ di reddito, grazie alla legge di stabilità 2017 – bene, anzi benissimo, non potremmo essere più contenti se ancora più studenti potranno permettersi gli studi, ma respingiamo preventivamente l’ipotesi di coprire il mancato gettito, aumentando le tasse come quest’anno». E Sviluppo Universitario conclude la nota con un appello: «Quando ci soffermeremo a domandarci perché i buchi di bilancio debbano essere SEMPRE risanati dalle tasche delle famiglie che iscrivono i propri figli all’università?! Abbiamo la sensazione che a questa domanda non risponderà nessuno. Peccato perché, come è nel nostro stile fare, dopo aver esposto una critica, proponiamo una o più soluzioni al problema. Ci rendiamo conto che questa proposta è forte ed ambiziosa ma è l’unica soluzione fattibile e positiva per non andar ancora una volta a scavare nelle tasche delle famiglie calabresi, già tanto martoriate da mille problematiche».