Uno spazio libero per bambini e genitori nel carcere di Catanzaro

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CATANZARO – Essere genitori non è mai facile. Essere genitori se si è reclusi all’interno di un carcere è difficilissimo. Si è conclusa giovedì scorso la prima parte di un’esperienza portata avanti dalla Direzione del carcere di Catanzaro e dall’associazione Universo Minori, presieduta da Rita Tulelli, volta a valorizzare la genitorialità in un contesto delicato come quello dell’istituto penitenziario.

Negli ultimi mesi, per una volta la settimana, una ventina di bambini e adolescenti, di età compresa tra zero e sedici anni, figli di persone detenute, hanno potuto incontrare i loro genitori in un ambiente all’interno della struttura di Siano pensato “a misura di bambino” e animato da tante attività.

“I bambini che devono frequentare questa realtà per incontrare i loro parenti devono poter ricevere da questa esperienza una reale educazione alla legalità” ha affermato il direttore del carcere Angela Paravati. “Per questo motivo sono stati ideati questi laboratori di attività manuali, disegno, danza: per educare all’uso corretto del tempo libero in compagnia dei genitori, che a loro volta stanno compiendo un percorso.”

Presenti anche la docente di inglese del Centro per l’istruzione degli adulti Angela Mingrone, nonché l’assessore alla cultura del comune di Catanzaro Concetta Carrozza.

Le operatrici Jessica Scalise, Pamela Critelli, Rotundo Tiziana e Jessica Ianchello, dell’associazione Gaia, sostenuta dall’Associazione Universo Minori, all’interno della struttura di Siano e in modo assolutamente gratuito per l’Istituto penitenziario, hanno curato i laboratori creativi, nell’ambito della più ampia finalità istituzionale di rendere questo “quartiere chiuso” un servizio sociale.

Il momento conclusivo è stato particolarmente commovente, anche per la partecipazione emotiva dei più piccoli: una ragazza nel corso dell’incontro finale ha ringraziato l’istituzione per questa opportunità, sostenendo che questo spazio ha “colmato” almeno una volta la settimana, il vuoto che tutti gli altri giorni la separa dal padre, riassumendo in queste semplici e spontanee parole quello che voleva essere lo scopo dell’iniziativa.

Educare ad una legalità positivamente accolta e interiorizzata per prevenire la devianza: per raggiungere questo risultato l’appuntamento è a settembre. Le attività continueranno e sarà rafforzata anche la cooperazione con le scuole del territorio.

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