Usb: «Vigilanza. Anno nuovo, problemi vecchi»

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CATANZARO – I lavoratori della  vigilanza diurna e notturna di Catanzaro hanno trascorso le loro festività senza stipendio; ad oggi in busta paga ci risulta sia stato accreditato solo lo stipendio di novembre, ma non a tutti (in pochi evidenziano le prevaricazioni subite, mentre molti preferiscono tacere per paura delle ripercussioni). È quanto denuncia l’Unione Sindacale di Base di Catanzaro che ha intrapreso colloqui con la locale prefettura la quale, in quanto titolare della concessione all’istituto di vigilanza, «come primo presupposto dovrebbe verificare la regolarizzazione sia normativa che economica dei dipendenti, per cui attendiamo le indagini in corso intraprese dalla stessa e dall’ispettorato del lavoro».

«Nelle more dobbiamo però registrare – si dice nella nota – che i pagamenti continuano ad avvenire a «macchia di leopardo»: a qualcuno è capitato di vedersi pagata una quota relativa a ottobre, ma non novembre, ad altri sono toccati pagamenti diversi, per non parlare dello stipendio di dicembre e della tredicesima mai vista; in azienda “si dice” che per un accordo, che nessuno ha letto, la tredicesima e la quattordicesima sono spalmate!?!?!? Come lavoratori vorremmo capire dove e come sono state spalmate e chi ha deciso che i lavoratori a dicembre non devono festeggiare o pagare la rate di un debito, posticipato proprio perché in questo periodo si dovrebbe ricevere la tredicesima? Sappiamo di colleghi che, dopo un lavoro estenuante di notte, di giorno, di festa, come la vigilanza richiede, devono fare affidamento ai genitori, ai nonni, per farsi anticipare dei soldi perché non riescono ad arrivare a fine mese. C’è gente che, addirittura!, si rivolge alle organizzazioni che distribuiscono alimenti! E non sono i lavoratori a doversi vergognare per questo, bensì coloro che dovrebbero garantire loro uno stipendio in cambio dei servizi effettuati.

«Anno nuovo, problemi vecchi, quindi, perché, nonostante tutti i migliori auspici verbali, la storia continua a ripetersi e così anche quest’anno, all’istituto di vigilanza di Catanzaro, il Natale è trascorso senza stipendio, malgrado si sia lavorato senza sosta per assicurare la qualità delle prestazione ed ottemperare alle commesse stipulate. Da oggi a fianco dei lavoratori, saremo in piazza per gridare le nostre rivendicazioni, perché non si può più sopportare che, dopo tanti anni, non ci si sia ancora preoccupati di dare soluzione ad un problema annoso e ripetuto nel tempo. Noi, tuttavia, non vogliamo allontanarci dall’idea che le soluzioni ai problemi possano trovarsi attraverso il dialogo: vogliamo, perciò, sperare che i contenziosi non diventino la prassi corrente per l’affermazione dei diritti, ma che i diritti d’ora in poi trovino, invece, un naturale riconoscimento. In caso contrario, la USB sta organizzandosi per portare anche al tavolo del  governo quanto accade in questa azienda».

 

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