CATANZARO (CZ) “Vorremmo – è la richiesta di Coldiretti – che ci fosse più coerenza fra il programma di Governo del Presidente della regione a favore dei giovani e delle aree interne e quanto previsto nel PSR 2014-2020, anche perché sono sempre di più i giovani calabresi che scelgono di investire nell’agricoltura. La Calabria con il PSR 2014-2020 deve dare fiducia ai giovani”. Questa è la richiesta di Coldiretti Calabria. “Ad oggi – scrive Coldiretti – la strategia regionale per i giovani ed il sostegno per il primo insediamento, sono incoerenti con le politiche messe in campo a livello europeo e nazionale. Le scelte sul nuovo PSR 2014-2020, non incentivano in modo adeguato il sostegno ad una nuova classe imprenditoriale con la creazione di nuovi sbocchi occupazionali e modelli di business nell’agroalimentare regionale; così come è, i giovani under 40, nelle aree interne e svantaggiate, sono penalizzati , nel prendere in mano le redini aziendali. Dal PSR proposto viene fuori un “pacchetto giovani” riduttivo. Ma in concreto di cosa si tratta: presto detto. “Non prevedere nel PSR la concessione del premio con la massima intensità di aiuto previsto dal Regolamento nelle aree interne appare incoerente. La giustificazione al tavolo partenariale è mortificante. Infatti, si pensa di ridurre il premio per evitare presunte “beneficiate” a favore di giovani che incassato il premio sparirebbero e di inserire vincoli relativi ad investimenti obbligatori per far spendere il premio. Il premio, invece, come è noto ha finalità tese all’incentivazione per affrontare spese che non sono sostenute dal PSR.
La Coldiretti è da sempre in prima linea per combattere le rendite, ma non può essere d’accordo sull’obbligo di dover effettuare investimenti per almeno 100 mila €, non sempre necessari all’azienda. Fra l’altro – afferma Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – se si pensa di insediare circa mille giovani verrebbero impegnati almeno 100 milioni di euro, quando con le stesse risorse, senza il vincolo della spesa obbligatoria, si potrebbero insediare altri duemila giovani. L’iniziativa va lasciata al giovane che può elaborare un Business Plan in funzione della sua visione imprenditoriale e degli effettivi bisogni dell’azienda. Se la Regione teme imbrogli – chiarisce – ha tutti gli strumenti utili a stroncare qualsiasi iniziativa fraudolenta, in primis i controlli di primo e secondo livello a tappeto su tutti i beneficiari, senza contare che il premio è garantito da polizza fidejussoria a favore dell’Amministrazione. In nessuna regione – scrive Coldiretti – è stato previsto come condizione di ammissibilità l’obbligo di un investimento di almeno 100.000 €uro. Siamo al “rush finale” del negoziato con la Commissione Europea ed occorre un cambio di rotta con una chiara decisione. Un altro punto strategico – sottolinea ancora Coldiretti – è la poca informazione dell’Autorità di gestione alle richieste e proposte, non ultimo si rileva l’assenza di report dettagliati sulla fase negoziale con la Commissione dal 20 maggio u.s. in poi, che ad oggi è “top secret”. Invece è necessario più che mai dare unitarietà alla programmazione dei fondi comunitari. Coldiretti – è la chiosa finale – continuerà a rappresentare le esigenze del comparto agroalimentare e forestale della Calabria e dei comprensori rurali informando gli agricoltori, i giovani ed i cittadini della Calabria di quello che ha proposto, quanto è stato accolto, ma anche di ciò che non abbiamo condiviso e che, invece, viene contemplato nel Programma. L’esigenza è una: scelte politiche coraggiose in grado di premiare la qualità e la capacità di guardare avanti con fiducia, in una Regione dove le eccellenze già fanno sistema.