COSENZA – L’ex prefetto di Cosenza a processo dopo la vicenda del 2020, quando venne arrestata con l’accusa di avere intascato una mazzetta di 700 euro dall’imprenditrice Cinzia Falcone. Lo scorso 3 maggio si è svolta l’udienza istruttoria del processo a carico del Prefetto Paola Galeone difesa dall’avv. prof. Mario Antinucci e dall’avv. Carlo Di Casola del Foro di Napoli dinanzi al Collegio presieduto dal Dott. Francesco Luigi Branda, sono stati ascoltati un operante del Servizio Centrale Operativo della Questura di Roma ed il Dott. Domenico Giordano dirigente del servizio contabilità della Prefettura al tempo dei fatti. L’operante dello Servizio Centrale Operativo della Questura di Roma non solo ha confermato di aver partecipato due anni fa alle operazioni di “copia forense” del telefono sequestrato a Cinzia Falcone al tempo dei fatti, ma ha chiarito la circostanza che su precisa delega del PM è stato copiato il contenuto integrale del telefono, comprensivo del registro chiamate, chat di wathsup, messaggistica, facebook ed ogni altro collegamento social.
Sulla scorta dell’acquisizione agli atti del giudizio della copia, l’avv. Mario Antinucci del Foro di Roma ha reiterato il dubbio di genuinità dell’intero flusso di registrazione del Server della Procura della Repubblica, quantomeno sulla base del CD consegnato alla difesa nel mese di febbraio 2022 dagli stessi uffici della Procura della Repubblica e recante la copia del RIT delle intercettazioni telefoniche, che non corrispondono al registro delle chiamate copiato nel telefono della Falcone. In questo senso, ha osservato il difensore, per non usare “due pesi e due misure” tra le prove a carico e quelle a discarico il dubbio di legittimità che in chiave di sistema garantista può essere a buon diritto esteso a tutte le prove per intercettazioni di questo processo, inclusa la nota registrazione ambientale del Bar di Cosenza che ha provocato l’arresto ed il rinvio a giudizio del prefetto Galeone.
Il Collegio ha disposto una riserva di decisione sulla richiesta di perizia tecnico-informatica all’esito dell’istruttoria, mentre ha subordinato la perizia trascrittiva delle intercettazioni alla produzione da parte della difesa del CD contenente i singoli RIT (registro intercettazione telefonica). Successivamente si è formata in contraddittorio la testimonianza del Dott. Giordano sugli aspetti della contabilità, all’esito della quale il Collegio, sentito il parere favorevole del PM Dott. Visconti, ha disposto la revoca della misura interdittiva nei confronti del Pref. Galeone che dal 3 maggio potrà tornare liberamente nella città di Cosenza. Il Tribunale ha rinviato il processo all’udienza del 1 dicembre 2022 per sentire gli altri testimoni del PM.