BRESCIA – Ha partecipato anche la Procura della Repubblica di Reggio Calabria nell’indagine per incastrare un insegnante che adescava minori sul web. Il tutto è partito a seguito di una denuncia sporta presso la Polizia Postale di Brescia da parte della madre di una minorenne vittima di adescamento, da cui è stata svolta una complessa attività investigativa che ha consentito di individuare l’autore del reato, ovvero un insegnante di una scuola primaria. Le ricerche dell’indagato sono risultate estremamente laboriose in quanto l’uomo – un cinquantenne di origini piemontesi – è risultato per mesi irrintracciabile. Individuato nella città di Roma, è stato sottoposto a perquisizione domiciliare e informatica, al termine della quale gli è stato sequestrato uno smartphone all’interno del quale erano presenti 144 tra immagini e video a carattere pedopornografico.
Il prof adescava le sue vittime sul web
L’analisi del dispositivo ha inoltre consentito di ricostruire ulteriori condotte di adescamento nei confronti di altre giovani vittime con le quali l’uomo intratteneva videochiamate a sfondo sessuale. L’indagato avrebbe registrato le videochiamate con le minori al fine di conservare le clip video, spacciandosi per un giovane ragazzo grazie all’utilizzo di un software in grado di modificare gli aspetti somatici del volto (“deepfake”). Considerate le fonti di prova acquisite, il Gip di Brescia ha disposto la custodia cautelare a carico dell’insegnante, che è stato immediatamente trasferito in carcere. Le indagini, condotte dalla Polizia Postale di Brescia, con il supporto del CNCPO del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, ha impegnato anche i Compartimenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni della Lombardia, della Calabria e del Lazio, con il coordinamento delle Procure della Repubblica di Brescia e di Reggio Calabria.