Arrestato per bancarotta fraudolenta

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2016
Guardia di finanza - Catanzaro
Roma, 19 mag. (askanews) - Era ricercato da oltre un anno il latitante Angelo Romeo, classe 1973, vicino e in affari con esponenti di spicco della cosca di ‘ndrangheta Alvaro di Sinopoli (Rc) e Pesce di Rosarno (Rc), arrestato dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma alla Stazione Centrale di Milano. L'uomo si era sottratto al provvedimento di cattura emesso nel mese di maggio dello scorso anno dal Tribunale di Reggio Calabria, nell’ambito dell’Operazione “Santa Fe”, che aveva consentito alle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro di smantellare una cellula ‘ndranghetista attiva nella Piana di Gioia Tauro e dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, utilizzando diversi porti commerciali italiani, tra i quali Gioia Tauro, Genova, Livorno e Vado Ligure. Romeo - operando in stretto contatto con i fratelli Alvaro, Giuseppe e Vincenzo - si occupava della pianificazione dell’importazione dei carichi di droga provenienti dal Sudamerica e assicurava il collegamento tra le componenti criminali della fascia jonica calabrese con i fornitori esteri della droga. Proprio a Roma era stato organizzato un importante summit tra Antonio Femia (ora collaboratore di giustizia), Nicodemo Fuda, personaggi di vertice dell’organizzazione, residenti nella fascia jonica calabrese e il referente colombiano del cartello. Scopo dell’incontro era quello di pianificare l’arrivo di una partita di stupefacente.

CATANZARO – Un cinquantasettenne, condannato in via definitiva a oltre 4 anni di reclusione per reati fallimentari, è stato arrestato dai finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro in esecuzione di un provvedimento di carcerazione emesso dalla Procura del capoluogo. L’uomo, ex titolare della struttura medico specialistica, si era reso protagonista di un grave episodio di bancarotta fraudolenta avvenuto nel 2011 quando occultato documentazione contabile e distratto diversi beni di uno studio medico specialistico di Catanzaro , tra i quali numerose apparecchiature mediche, pc e arredi per ufficio.

La Procura ha emesso il provvedimento di carcerazione a seguito della condanna inflitta dal Tribunale, divenuta irrevocabile nello scorso mese di maggio.

L’uomo è stato sottoposto anche all’inabilitazione all’esercizio di un’impresa commerciale, all’incapacità di esercitare uffici direttivi in qualsiasi impresa e all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. 

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