PAOLA – “Un concreto e gravissimo pericolo di commissione di delitti analoghi a quelli per cui si procede”. E’ quanto scrive il gip di Paola nell’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Massimo Ferrero e altri accusati di bancrotta per il crac di quattro società.
Nel provvedimento il giudice scrive che “appare infatti elevato il pericolo che, ove liberi di circolare sul territorio, gli indagati possano operare illecitamente in maniera sia diretta che mediata, anche attraverso contatti e comunicazioni reciproche e/o con terzi”. E ancora: “tanto risulta alla evidenza dalla pluralità e dalle stesse modalità di commissione dei delitti connotate dall’inserimento di un contesto soggettivo ed oggettivo allargato, caratterizzato, da una notevole predisposizione di mezzi da un considerevole impegno in termini di attività gestoria e da una enorme numero di operazioni amministrative e contabile”.
Per il magistrato, inoltre, “i forti interessi personali sottesi alle condotte in esame, l’elevato grado di coinvolgimento nel contesto soggettivo e oggettivo di riferimento, il numero e la gravità delle condotte loro ascritte per come indicate nella provvisoria imputazione e l’inserimento delle stesse in un contesto soggettivo e oggettivo allargato, fanno ritenere che l’applicazione di una misura non custodiale sia inidonea allo scopo”.