Avvocato assassinato a Locri, fermato lo zio reo confesso

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LOCRI (RC) – Gli screzi ed i litigi andavano avanti da tempo. Dissidi che gli devono essere sembrati più forti del legame di sangue che lo legava al suo vicino di casa. E così, oggi, ha impugnato una pistola calibro 7.65 che deteneva legalmente ed ha fatto fuoco almeno sei o sette volte contro il nipote uccidendolo. È morto così un avvocato penalista 35enne, Francesco Filippone, freddato a Locri, davanti al palazzo in cui abitava, dallo zio Antonio Sgrò, pensionato di 68 anni. Un delitto assurdo alla cui origine, questa la convinzione degli investigatori, ci sono solo screzi di piccolo conto. Filippone, dopo gli spari, è stato soccorso e portato in ospedale, ma due dei proiettili lo avevano raggiunto in parti vitali e, nonostante il ricovero, i medici non hanno potuto fare niente per salvargli la vita. Sul luogo dell’omicidio sono arrivati gli agenti del Commissariato di Siderno della Polizia di Stato ed i carabinieri del Gruppo di Locri. Ed è a questi ultimi che Sgrò si è avvicinato non appena li ha visti. Ai militari ha detto che voleva parlare con loro, di fatto, consegnandosi. Intuendo quello che poteva essere successo, i carabinieri lo hanno prelevato e accompagnato nella caserma sede del Gruppo ed è qui che l’uomo ha ammesso le proprie responsabilità. La successiva perquisizione nella sua abitazione non ha fatto altro che confermare le sue parole. Nell’appartamento, infatti, i carabinieri hanno trovato la pistola calibro 7.65 usata per il delitto. Immediato è scattato il fermo. In caserma si è poi recato il procuratore di Locri Luigi D’Alessio ed il sostituto procuratore Vincenzo Toscano che, alla presenza di un difensore, hanno iniziato l’interrogatorio. Sgrò, che lavorava come asfaltatore, vive nell’appartamento attiguo a quello della vittima. Locali ai quali si accede da una porta esterna in comune che dà su un piccolo ingresso su cui si affacciano le porte di tre abitazioni. E proprio questa vicinanza con il nipote – pare anche per via di una ristrutturazione da fare – era diventata, evidentemente, insopportabile per l’anziano che ha deciso di porre fine alla vita di Filippone. Un delitto che ha scosso la città di Locri. L’amministrazione comunale, in segno di lutto, ha annullato la sfilata dei carri allegorici e lo spettacolo degli artisti di strada previsti per sabato 25 per la festa di Carnevale ed ha invitato ad un momento di riflessione e preghiera. «È una tragedia – ha detto il sindaco Giovanni Calabrese – che sconvolge la città intera. Una vicenda familiare, a quanto pare, che provoca dolore e sconforto».

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