COSENZA – «Oggi è un giorno tristissimo per tutti noi: ci saluta Domizio papà di Denis. In questi anni abbiamo imparato a volergli bene, tanto, e speravamo di poter un giorno gioire con lui urlando al mondo intero che giustizia era stata fatta! Non è stato così. Ci lascia una persona perbene, un amico, un padre che sin dal 18 novembre 1989 ha urlato disperatamente ma con gran dignità che il figlio era stato ucciso. Non gli hanno dato ascolto…». Questo le parole di Nunzio Garofalo, dell’associazione “Verità per Denis”, per annunciare la triste notizia della scomparsa di Domizio Bergamini, papà di Denis, calciatore del Cosenza di fine anni Ottanta. E già sono tanti i messaggi di vicinanza e cordoglio di Cosenza e di tutta la Calabria sportiva. Come quello del Cosenza calcio: «Il Presidente Eugenio Guarascio e la Società Cosenza Calcio esprimono profondo cordoglio per la morte di Domizio Bergamini, padre di Donato, il compianto centrocampista rossoblù. Domizio e la sua famiglia si sono battuti per far emergere la verità sulla morte di Denis. Alla figlia Donata e all’intera famiglia le nostre condoglianze».
Da trent’anni ormai, papà Domizio, insieme all’instancabile figlia Donata, combatteva sempre in prima fila per sapere cosa fosse realmente successo all’altro figlio Donato, per tutti Denis, la notte del 18 novembre 1989 sulla Statale Jonica 106 al chilometro 401, a Roseto Capo Spulico (CS), dove fu ritrovato, cadavere, a pancia in giu sull’asfalto, davanti alle ruote di un camion carico di mandarini di 138 quintali. Da subito la versione “ufficiale” che parla di suicidio non convince i familiari che, nonostante i tanti depistaggi, misteri e bugie, per tre lunghissimi decenni, hanno lottato per aver verità e giustizia.
«Ciao Domizio, ora potrai abbracciare il tuo amato Denis». Cosenza non ti vorrà mai dimenticare.