COSENZA – Alla notizia che è stata depositata la perizia effettuata sul corpo del fratello dopo la riesumazione, Donata Bergamini ha affidato al suo profilo Facebook queste poche ma chiare riflessioni: «Sono a conoscenza che oggi è stato effettuato il deposito. Ma io ero presente alle operazioni peritali. La mia famiglia ha lottato per una verità negata per 28 anni, consentitemi almeno questo: mio fratello è morto soffocato senza se e senza ma. Lo sapevo già attraverso i miei consulenti. Finalmente si riconosce la verità».
Come ormai noto, il referto della perizia parla chiaro: il calciatore non si è suicidato, ma è stato ucciso. Soffocato. Ventotto anni dopo quel drammatico pomeriggio del 18 novembre 1989, affiora una verità diversa da quella raccontata da Isabella Internò.