COSENZA – Nella mattinata, oltre 50 Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, Genova e Napoli, supportati dalle unità cinofile antidroga, con la copertura aerea dell’8° Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia, hanno dato esecuzione a 10 misure cautelari emesse dal GIP presso il Tribunale di Cosenza, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti soggetti di nazionalità italiana di età compresa tra i 30 e 60 anni, indagati, a vario titolo, in ordine ai reati di “detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso” e di “estorsione”.
L’indagine, da cui deriva l’odierna operazione di polizia giudiziaria, è stata condotta dai Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Rende, con il prezioso contributo della Stazione Carabinieri di Bisignano e sotto il costante e incessante coordinamento del Sostituto Procuratore della Repubblica di Cosenza, assegnatario del fascicolo. Nell’arco di pochi mesi le indagini condotte, rese particolarmente complesse poiché estese a diversi luoghi dell’interno territorio Nazionale le cui individuazioni hanno richiesto non pochi sforzi e laboriose attività di analisi al fine di captare il filo conduttore con la Calabria, hanno consentito di ricostruire la rete e gli intrecci di un gruppo di soggetti operanti nel florido settore del commercio di sostanze stupefacenti prevalentemente “hashish” e di disarticolarne i canali di approvvigionamento e smercio.
L’attività ha avuto inizio nel giugno 2021, a seguito di alcune informazioni acquisite in merito a dei tentativi di furto da realizzare nel territorio di Bisignano da parte di un gruppo composto da persone dell’hinterland cosentino ed extraregionale.
Il monitoraggio sui contatti delle persone ritenute appartenenti al gruppo delinquenziale in argomento ha poi permesso di individuare una rete di spaccio, con progressiva estensione dell’attività investigativa volta a ricostruire la catena dell’approvvigionamento delle sostanze stupefacenti.
Ne è conseguita l’individuazione di diverse piazze di spaccio site da un lato nel capoluogo e dall’altra nell’area urbana di Rende e Bisignano.
Nel corso dell’articolata attività d’indagine sono stati ricostruiti e cristallizzati numerosi episodi di spaccio o di illecita detenzione, nonché sono state documentate le attività di “broker” dediti al procacciamento delle sostanze stupefacenti in particolare del tipo “hashish”.
Dagli approfondimenti investigativi sono emerse le propaggini extraterritoriali delle attività di procacciamento dello stupefacente, dal momento che i maggiori indagati hanno anche intrattenuto rapporti con esponenti malavitosi della Campania e del capoluogo ligure (Genova), indicativi dei canali di approvvigionamento.
Nel corso delle investigazioni, caratterizzate da intercettazioni e da contestuali attività di osservazione, numerosi sono stati i riscontri a seguito delle attività illecite captate, tra cui arresti, ed alcune denunce in stato di libertà di alcuni soggetti emersi, nonché rinvenimento e sequestro di considerevoli quantitativi di sostanza stupefacente.
In particolare, nel corso delle indagini:
- 3 persone sono state tratte in arresto in flagranza di reato;
- 1 persona denunciata in stato di libertà;
- si è proceduto al sequestro di:
- oltre 5,2 chilogrammi di sostanza stupefacente del tipo “hashish” per un valore di circa € 20.000 (ventimila).
Inoltre, l’attività svolta ha consentito di appurare un ulteriore acquisto, da parte degli indagati autoctoni del capoluogo bruzio, di un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti del tipo “hashish” da immettere nel mercato, per un valore di circa € 40.000.
Con riferimento al reato di approvvigionamento e spaccio di sostanze stupefacenti, le attività hanno consentito di appurare che alcuni indagati, per rifornirsi di ingenti quantità di sostanze stupefacente da immettere nella piazza dell’hinterland cosentino, al fine di celare le comunicazioni intercorrenti con i propri fornitori extraregionali utilizzavano un linguaggio impiegato solitamente per il commercio di veicoli (macchina, motorino, bisarca etc.). Nello specifico per quantificare e qualificare un ingente quantitativo di sostanza stupefacente venivano utilizzati i termini quali “macchina, bisarca” , mentre per quantitativi di inferiori entità veniva utilizzato il termine “motorino”.
Nel corso delle operazioni di captazione sono stati acquisiti importanti elementi di prova anche in ordine a estorsioni commesse da alcuni degli indagati per il recupero dei crediti derivanti dalla vendita di quantitativi di sostanze stupefacenti nei confronti di un altro indagato. In una circostanza il creditore, per attualizzare le proprie minacce e recuperare il credito derivante dalle precedenti cessioni di stupefacente, accedeva nell’abitazione del debitore arrecando danni considerevoli ai suppellettili in essa presenti.
Proprio la meticolosità da parte dei militari dell’Arma nello sviluppo di ogni possibile approfondimento investigativo per acquisire inconfutabili elementi di prova sul conto degli indagati è stata riconosciuta nelle iscrizioni formulate dalla Procura della Repubblica di Cosenza (17 ipotesi di reato a carico dei 10 indagati) e nelle consequenziali valutazioni dal Giudice per le Indagini Preliminari, il quale nel provvedimento di applicazione delle misure cautelari ha qualificato il delineato quadro indiziario come grave, univoco e concordante.
L’attività così espletata dall’Aliquota Operativa del NORM di Rende ha consentito di eseguire le odierne misure cautelari:
Soggetti colpiti dalle misure cautelari in carcere:
- G., 47 anni;
- G., 55 anni;
- V., 66 anni;
- G., 38 anni;
- A., 48 anni
Arresti domiciliari:
- P., 51 anni;
- V., 56 anni;
Sono invece tutt’ora in corso le ricerche di ulteriori tre indagati al momento irrepetibili.