Castrovillari, si spaccia per figlio e deruba un’anziana per 20mila euro con la truffa del finto corriere

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CASTROVILLARI (CS)- Altra truffa ad anziana commessa nel territorio di Castrovillari e pronta risposta da parte dell’Arma dei Carabinieri, a conferma della sensibilità riposta contro l’oramai diffuso e particolare fenomeno.

È il 18 agosto scorso quando, nel corso della mattinata, una signora di 77 anni viene contattata all’utenze di rete fissa da un soggetto che, presentandosi come il figlio, le dice che di lì a poco sarebbe arrivato un corriere al quale avrebbe dovuto consegnare un’ingente somma di denaro. E così l’anziana, credendo nella genuinità della richiesta, consegnava al finto corriere, lo stesso che poi sarà identificato nel 20enne di origine napoletana, il denaro in contanti che l’interlocutore telefonico le aveva chiesto.

Ma non è bastato: mosso dalla sete di approfittarne ancora ed avendo notato che la signora avesse pienamente creduto che le richieste di denaro provenissero realmente dal proprio figlio, l’anziana è stata chiamata ulteriori tre volte ed altrettante volte lo stesso giovane ragazzo, dalla particolare inflessione dialettale campana, ritirava le cospicue somme di denaro in contanti, necessari, come paventato dal finto figlio, ad acquistare una casa all’asta ad un prezzo molto vantaggioso.

È solo dopo, quando il figlio reale è tornato a casa verso ora di pranzo, che la signora ha così scoperto di essere stata truffata e di aver consegnato più di 20.000 euro al finto corriere.

Appresa la notizia, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Castrovillari hanno immediatamente avviato l’attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari.

Nonostante lo shock subito, l’anziana è stata molto abile a descrivere bene il giovane e ricostruire gli orari degli eventi, sulla base dei quali i militari dell’Arma hanno così avviato un’attività di acquisizione delle immagini registrate dai vari sistemi di videosorveglianza installati nei pressi dell’abitazione.

Ore di registrazione visionati hanno permesso di individuare chi fosse il giovane ragazzo e di soffermarsi sui particolari tratti somatici e sull’abbigliamento indossato.

I vari fotogrammi estrapolati sono stati poi confrontati con altri immessi nelle Banche Dati delle Forze di Polizia, dalla cui comparazione è emersa la compatibilità con S.S., cl. ’03, residente nel napoletano.

Sulla base delle evidenze investigative raccolte nell’attuale fase di indagini preliminari, i Carabinieri della Compagnia di Castrovillari coadiuvati dai militari dell’Arma della Compagnia di Napoli Centro, hanno dapprima individuato quale fosse l’abitazione del giovane e poi, dopo averlo rintracciato, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Castrovillari a seguito della richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura.

Il giovane ragazzo, ritenuto comunque presunto innocente fino a sentenza passata in giudicato, è stato così condotto presso la Casa Circondariale di Napoli Poggioreale.

L’attenzione concreta rivolta dall’Autorità Giudiziaria e dal Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza contro il fenomeno di specie continua ad essere alta: in proporzione all’aumento dei reati della stessa natura è stata implementata la circolarità informativa tra le varie componenti dell’Arma dei Carabinieri, grazie alla quale è stato possibile identificare e rintracciare l’autore del reato ed eseguire il provvedimento cautelare.

Ma l’attività repressiva è altrettanto importante come quella preventiva: è per questo motivo che sono stati svolti e continueranno ad essere programmati gli incontri tra la popolazione ed i militari dell’Arma per sensibilizzare i cittadini, ed in particolar modo i più anziani, a non cadere in queste trappole: nessun carabiniere, avvocato o assistente si recherà nelle abitazioni per ritirare denaro in contanti necessari a pagare il risarcimento dei danni causati da un proprio parente in un incidente stradale in modo da evitare un procedimento penale; così come nessun corriere chiederà cospicue somme di denaro per ritirare un pacco destinato ad un familiare. In questi casi ed in altre circostanze in cui si viene contattati telefonicamente o tramite messaggi da qualcuno che, dichiarando di essere un familiare, chieda somme di denaro da consegnare a mano o da inviare tramite versamenti bancari, sarà sempre indispensabile quanto opportuno chiamare il 112 in modo da accertare la legittimità o meno delle richieste.