Cosenza, guariti altri tre pazienti Covid. Tra essi il paziente 1 calabrese

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Ospedale Annunziata

COSENZA – Nella lotta al Coronavirus in Calabria arrivano nelle ultime ore diverse buone notizie dall’Asp di Cosenza, a cominciare dal fatto che il paziente 1 calabrese ha lasciato il reparto di Malattie Infettive dell’ Annunziata. A. F., classe 1950, di Cetraro, proveniente dall’area rossa del lodigiano, è guarito dal coronavirus ma le importanti comorbidità – trapianto cardiaco in trattamento emodialitico – lo costringeranno ad un ulteriore ricovero nel reparto di Cardiologia. Il paziente, giunto all’Ospedale di Cosenza il 12 marzo scorso, era paucisintomatico pur presentando un quadro Tac di polmonite interstiziale.

Dichiarato guarito anche C.G., classe 1975, paziente di Roggiano Gravina.

Era stato ricoverato l’11 marzo – con collegamento epidemiologico dubbio, probabilmente in ambito lavorativo (il paziente è un assicuratore) -, per una moderata insufficienza respiratoria. Trattato con il Tocilizumab è clinicamente e virologicamente guarito dall’infezione da COVID-19.

Ed il terzo guarito dell’Azienda provinciale di Cosenza è E.G., del 1958, residente a Santa Maria del Cedro. Ricoverato dapprima al reparto di Malattie Infettive dell’ Annunziata, è stato trasferito all’ospedale Santa Barbara di Rogliano nel reparto di Medicina-Lungodegenza diretta dal Dr. Carlo Bova, direttore della UOC Medicina Interna, lo scorso 24 marzo.

Salgono quindi a cinque i pazienti dimessi dal direttore della UOC Malattie Infettive e Tropicali, Antonio Mastroianni impegnato nella conduzione di due distinti protocolli terapeutici per la cura dei pazienti affetti da COVID-19.

Il primo studio ha ad oggetto proprio il Tocilizumab, un anticorpo monoclonale, impiegato per l’artrite reumatoide che si è rivelato efficace anche nella cura della sintomatologia COVID-19. La somministrazione del farmaco, iniziata il 13 marzo scorso, è effettuata, al momento su  17 pazienti, ricoverati nel reparto di Malattie Infettive. La seconda sperimentazione, iniziata il 27 marzo scorso, è un lavoro di interazione con gli specialisti ematologi dr.ri Francesco Mendicino e Cirino Botta e il prof Marco Rossi e si basa sull’utilizzo del Ruxolitinib, un farmaco noto per la sua potente azione antinfiammatoria e usato in ambito onco-ematologico.  

Attualmente sono trattai con questo farmaco tre pazienti ricoverati nel reparto di Malattie Infettive.

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