COSENZA – Alle prime luci dell’alba di oggi, 19 Luglio 2018, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Cosenza hanno dato esecuzione all’ordinanza che dispone la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di N.A., 29enne cosentino. I reati contestati sono l’incendio doloso ed il danneggiamento fraudolento di beni assicurati in concorso con l’organizzatore ed istigatore, G.P., già attinto da ordinanza di custodia cautelare in carcere il 14 Giugno scorso.
La misura scaturisce da un’articolata attività d’indagine condotta dai Carabinieri della compagnia cittadina sotto la supervisione dalla Procura della Repubblica di Cosenza che ha portato, a poco più di un mese dall’arresto del mandante dei due incendi, a scoprire l’identità dell’esecutore. Di fatto l’attività investigativa consentiva di appurare come quest’ultimo avesse di fatto appiccato i due incendi e che fosse giunto alla decisione di perpetrare i reati suddetti al fine di ottenere un compenso economico di soli 200 Euro.
Si è scoperto inoltre come il mandante avesse dato a N.A. disposizioni precise in merito all’esecuzione dei due incendi consegnando, nel caso del Bilotti food & drink, le chiavi per aprire la saracinesca del locale nonché lasciando a sua disposizione, all’interno degli esercizi commerciali, alcune bottiglie con all’interno della benzina da utilizzare per appiccare gli incendi.
I gravi indizi di colpevolezza acquisiti dai Carabinieri portavano quindi, in maniera univoca, a ritenere N.A. quale esecutore materiale dei reati con contestuale avvio, da parte dei militari dell’Arma, di una ricerca capillare dell’indagato il quale, dal giorno degli incendi, si era allontanato dalla propria abitazione e non si era più presentato a lavoro al fine di nascondersi presso la dimora di un conoscente e qui curare le gravi ferite riportate dall’esplosione. La pressione investigativa nonché i sensi di colpa provati, costringevano infine N.A. a presentarsi spontaneamente presso la Compagnia Carabinieri di Cosenza al fine di rendere dichiarazioni autoaccusatorie, occasione nella quale venivano altresì refertate le cicatrici derivanti dalle ustioni plurime riportate.
Arrestato, veniva tradotto presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari a disposizione della Procura bruzia