Incendio nella baraccopoli di San Ferdinando, muore migrante 18enne

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San Ferdinando

REGGIO CALABRIA – La morte di un giovane migrante 18enne, proveniente dal Gambia, è il tragico epilogo dell’incendio sviluppatosi nella notte nella tendopoli di San Ferdinando (RC), dove vivono centinaia di extracomunitari.

Il rogo è divampato dal fuoco acceso per riscaldarsi dal freddo

Secondo quanto si è appreso, il rogo, che ha distrutto due baracche, si sarebbe sviluppato in seguito ad un fuoco acceso in una delle baracche da qualcuno tra i migranti per riscaldarsi dal freddo della notte. La vittima, di cui non è stata ancora resa nota l’identità, è morta carbonizzata. Secondo i soccorritori, probabilmente l’uomo stava dormendo in una delle due baracche distrutte dal fuoco e non si è accorto delle fiamme che divampavano.

Il rogo è stato spento dai vigili del fuoco che stazionano nella zona e dagli stessi migranti. Sul posto sono intervenuti carabinieri, polizia e guardia di finanza.

Le parole di Oliverio

«Una giovane vita distrutta nella tendopoli di S Ferdinando. Jaiteh Suruwa 18 anni, a cui va il mio commosso pensiero, venuto dal Gambia per trovare lavoro, ha trovato la morte nella baraccopoli di S Ferdinando. La stessa nella quale, circa un anno fa, ha perso la vita Becky Moses, 26 anni. Entrambi privati dell’accoglienza Sprar, il primo a Gioiosa Ionica e la seconda a Riace. La tendopoli della morte continua a seminare vittime innocenti mentre viene assurdamente sancita la fine dei progetti Sprar e liquidata una esperienza come quella di Riace che costituisce un esempio concreto di accoglienza e di integrazione civile. La morte del giovane Suruwa impone una netta inversione di rotta. La baraccopoli della morte e della mortificazione della vita deve essere smantellata. Il Governo, il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, assumano immediate iniziative per soluzioni adeguate ad una accoglienza degna di un Paese Civile». Questa una prima dichiarazione sull’accaduto del governatore della Calabria Mario Oliverio.

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