CATANZARO – Si è avvalso della facoltà di non rispondere l’ex direttore generale di Calabria Verde Paolo Furgiuele, indagato per abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta su presunti illeciti nella gestione dell’ente. Furgiuele, che nei giorni scorsi aveva ricevuto un invito a comparire, ha deciso di non rispondere alle domande dei magistrati titolari dell’indagine, il procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri e il sostituto Alessandro Prontera. L’ex dg era accompagnato dall’avvocato Nicola Cantafora. Furgiuele deve rispondere di tre ipotesi di abuso d’ufficio in concorso con Alfredo Allevato, responsabile unico del procedimento per la gara d’appalto da 33 milioni di euro finanziata con fondi Por Calabria Fesr 2007-2013 – poi sospesa in autotutela da Furgiuele – per l’acquisto di un parco autoveicoli destinato a funzioni di antincendio boschivo. Proprio la sospensione dell’appalto è una delle vicende contestate dai magistrati ai due indagati. L’altra contestazione riguarda l’utilizzo e la gestione dei fondi per il rischio idrogeologico. Infine, l’ultima ipotesi si concentra sugli incarichi affidati a professionisti esterni all’ente.