COSENZA – Il direttore generale dell’Azienda Sanitaria di Cosenza, Raffaele Mauro, chiarisce i motivi per cui la Procura e la Guardia di Finanza stanno attenzionando le procedure di liquidazione delle fatture ai fornitori ed alle case di cura private accreditate. E’ stato lui stesso dunque, in qualità di rappresentante legale dell’Asp, ad informare Mario Spagnuolo e le Fiamme Gialle sulla mole di pignoramenti e contenziosi sospetti per un ammontare di circa 250 milioni di euro. Procedure che di fatto ingessano una parte rilevante del bilancio a disposizione dell’Ente. «Nel verificare la massa di pignoramenti notificati alla Banca Nazionale del Lavoro, nostro tesoriere, evidenziamo gravi difficoltà nell’individuare, nella complicata matassa delle procedure esecutive in atto, il titolo da cui scaturisce l’assegnazione delle somme dovute. Non essere in grado di identificare con certezza la matrice sulla cui base i pagamenti vengono liquidati, ci espone al rischio di remunerare più di una volta lo stesso importo per il medesimo debito. Per questo – aggiunge Mauro – ho esposto le mie preoccupazioni alla Procura della Repubblica di Cosenza. Ho inoltre incontrato per discutere di questa problematica, sia i Commissari per il Piano di Rientro, sia il Presidente della sezione esecuzioni mobiliari di Cosenza. E’ una situazione che abbiamo messo a nudo noi – insiste Mauro – Di fatto siamo impediti ad utilizzare risorse pari ad un quarto del nostro bilancio (circa 250 milioni di euro ndr), sottraendo soldi pubblici finalizzati ad una ragione importante come la tutela della salute, che noi dovremmo invece poter impiegare nell’innovazione tecnologica, nelle manutenzioni strutturali e nell’assistenza al cittadino».