REGGIO CALABRIA – Esponenti di primo piano della cosca Condello di Reggio Calabria della ‘ndrangheta, agendo in sintonia con alcuni “rampolli” della cosca Tegano, avevano assunto la gestione monopolistica dei servizi di “buttafuori” dei principali locali d’intrattenimento serale e notturno di Reggio Calabria. E’ quanto è emerso da un’inchiesta coordinata dalla Dda reggina che ha portato all’emissione di 15 provvedimenti di fermo eseguiti dai carabinieri del Comando provinciale e dalla Squadra mobile reggina. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, porto e detenzione di armi da guerra e comuni da sparo, tentata estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, intestazione fittizia di beni, maltrattamento di animali con l’aggravante del metodo mafioso. Le indagini, a partire dal maggio 2015, hanno tratto origine da una serie reiterata di aggressioni, risse e intimidazioni che hanno funestato le recenti estate reggine. Si è trattato di episodi in cui giovani leve delle cosche reggine, hanno evocato la loro appartenenza ai clan per imporsi sulla scena serale e notturna della città, attraverso intimidazioni e aggressioni. L’indagine, condotta dal procuratore Federico Cafiero De Raho, ha permesso di accertare come esponenti delle cosche Condello e Tegano avessero assunto la gestione monopolistica dei servizi di “buttafuori” nei principali locali di intrattenimento serale di Reggio Calabria. I particolari dell’indagine verranno resi noti in na conferenza stampa che si terrà alle 11 presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria.