Morte Giovanni Aiello, Mattiello: «La Commissione Antimafia raccolga il materiale»

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L'ex poliziotto in pensione Giovanni Aiello, Roma, 24 aprile 2014. I pentiti lo chiamavano "faccia da mostro", per quel volto sfigurato da una fucilata. Per anni si sarebbe aggirato come un'ombra nella Palermo delle stragi e degli omicidi eccellenti: dal fallito attentato dell'Addaura alla strage di via D'Amelio, fino all'omicidio del poliziotto Nino Agostino e di sua moglie incinta. Per la prima volta parla davanti alle telecamere, svelando il suo volto, il presunto sicario a disposizione di mafia e apparati deviati dello Stato: in un'intervista esclusiva di Walter Molino trasmessa a Servizio Pubblico Più di Michele Santoro, in onda stasera alle 21 su La7. ANSA/UFFICIO STAMPA SERVIZIO PUBBLICO ++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

ROMA –  «Proporrò alla Commissione Antimafia di raccogliere tutto il materiale che riguarda Giovanni Aiello: la sua morte porta con sè la fine della sua processabilità sul piano penale, ma non fa venire meno la responsabilità di raccogliere, archiviare, studiare ciò che lo ha riguardato in questi anni». Lo afferma il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Antimafia e Giustizia, dopo la morte dell’ex poliziotto della squadra mobile di Palermo ritenuto vicino ai servizi, deceduto lunedì sulla spiaggia di Montauro, in Calabria. «È importante – sottolinea il deputato – che la Commissione parlamentare antimafia acquisisca tutto: gli atti di impulso della DNA, le richieste di archiviazione delle varie Procure e le relative decisioni dei Tribunali, le disposizioni dei Servizi di Informazione, fino ai referti della autopsia».

 

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