REGGIO CALABRIA – I carabinieri di Platì hanno arrestato 7 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di omicidio e di 4 casi di lupara bianca con l’aggravante del metodo mafioso, nell’ambito della cosìdetta “faida di Platì”. L’ordinananza di custodia cautelare, emmessa dal gip di Reggio Calabria su richiesta della Dda, è stata notificata dai carabinieri del Ros. Si è così chiusa una vicenda che andava avanti da diverso tempo. I reati in questione sono quelli commessi nella faida tra le famiglie Marando e Trimboli che insanguinò Platì tra la fine degli anni ’90 ed i primi anni 2000.
Il primo omicidio risale al gennaio 1997 quando venne ucciso a colpi di pistola Ferdinando Vigara. Questo episodio era legato alle complesse dinamiche criminali che coinvolgevano Pasquale Marando, vicino alla cosca dei fratelli Trimboli. A questo omicidio seguì l’uccisione e la scomparsa dei corpi dei tre fratelli Trimboli: Giuseppe, Rosario e Saverio. Secondo le indagini i tre fratelli sono stati vittima di Pasquale Marando, che voleva dimostrare la sua leadership sulla cosca Trimboli. E dopo l’uccisione di Pasquale Marando, voluta da altri esponenti della cosca Trimboli, tra cui si ricorda il nome di Rosario Barbato, nel gennaio 2002 sono partite le indagini.
Le persone coinvolte nell’arresto sono Rosario Barbaro, Saverio Trimboli, Domenico Trimboli e Bruno Polito, già noti alle autorità giudiziarie e fermati il 25 maggio scorso, e Rocco Trimboli, Antonio Spagnolo e Natale Trimboli che per altre cause erano già stati incarcerati.
Angela Arcuri