‘ndrangheta, Coldiretti: «In agroalimentare business da 16 miliardi»

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MILANO – Gli interessi illeciti nel settore agroalimentare con l’infiltrazione nel mercato ortofrutticolo di Milano e la rete di distribuzione di prodotti oleari negli Usa facente capo ad un imprenditore italoamericano organico alla cosca Piromalli sono la punta di un iceberg del business della criminalità organizzata nell’agroalimentare che vale 16 miliardi all’anno. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente il blitz del Ros contro la cosca della ‘ndrangheta con 33 i provvedimenti di fermo emessi dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria. «La malavita si appropria – sottolinea la Coldiretti – di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma compromette in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani e il valore del marchio Made in Italy». Per la Coldiretti, «gli aspetti patologici dell’indotto agroalimentare, come la lievitazione dei prezzi di frutta e verdura nella filiera che va dal produttore al consumatore, sono – continua la Coldiretti – la conseguenza non solo dell’effetto dei monopoli, ma anche delle distorsioni e speculazioni dovute alle infiltrazioni della malavita nelle attività di intermediazione dai mercati ortofrutticoli ai trasporti. L’ortofrutta – conclude l’organizzazione – è sottopagata agli agricoltori su valori che non coprono neanche i costi di produzione, ma i prezzi moltiplicano fino al 300% dal campo alla tavola anche per effetto del controllo monopolistico dei mercati operato dalla malavita in certe realtà territoriali».

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