‘Ndrangheta, maxi sequestro nel reggino

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REGGIO CALABRIA – Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, hanno sequestrato i compendi aziendali di due società commerciali con sede legale in Taurianova (RC), per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro, nei confronti di SPOSATO Carmelo cl. ’74 e SURACE Giovanni Vincenzo cl.’ 83, recentemente colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere rispettivamente per i reati, tra gli altri, di cui all’art. 416 bis (associazione per delinquere di tipo mafioso) e 629 c.p. (estorsione) aggravata dal metodo mafioso, nell’ambito dell’operazione di polizia “Terramara Closed”. Il provvedimento in rassegna segue l’ulteriore sequestro patrimoniale – finalizzato alla confisca ex art. 12 sexies D.L. 306/92 – per complessivi 25 milioni di euro (tra compendi aziendali e quote societarie di 21 società commerciali, unità immobiliari, terreni, beni mobili e rapporti finanziari) eseguito nei giorni scorsi, nell’ambito della richiamata operazione di polizia, dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria unitamente a personale del Comando Provinciale dei Carabinieri e della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria che hanno altresì eseguito provvedimenti restrittivi personali nei confronti di n. 47 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei delitti di associazione di tipo mafioso, estorsione, danneggiamento, trasferimento fraudolento di valori, procurata inosservanza di pena e porto illegale di armi, con l’aggravante delle finalità mafiose. In tale contesto, il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia Finanza – per i particolari profili legati agli accertamenti economico patrimoniali – unitamente alla Squadra Mobile della Questura e al Reparto Operativo dell’Arma dei Carabinieri alla sede di Reggio Calabria, in costante coordinamento tra loro e sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, avevano svolto articolate, complementari e convergenti attività investigative finalizzate ad individuare i vertici – e il patrimonio illecitamente accumulato – dell’articolazione territoriale della cosca di ‘ndrangheta “Zagari – Fazzalari – Viola” (attiva nel mandamento tirrenico della provincia reggina e prevalentemente operante nel comune di Taurianova e zone limitrofe) nonché a riscontrare diverse condotte di intestazione fittizia di aziende e di estorsione ai danni di
imprenditori locali e imprese vincitrici di appalti nel territorio di egemonia della suddetta consorteria. Le investigazioni, sviluppate nell’arco temporale 2012-2016, hanno messo in luce sia gli aspetti strutturali, sia quelli dinamici dei gruppi mafiosi “Sposato” – operante in Taurianova e comuni limitrofi – e “Maio-Cianci” – operante nella vicina San Martino (RC) – appartenenti alla citata cosca di ‘ndrangheta “Zagari-Viola-Fazzalari” interessati ad imporsi nel settore  2 dell’edilizia ed in quello alimentare, condizionando, anche attraverso l’accertata infiltrazione nel Comune di Taurianova (RC), l’assegnazione degli appalti per la realizzazione di opere pubbliche. Oggetto del nuovo provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza – ex art. 321 c.p.p. -emesso dalla citata D.D.A., sono le società “EDIL GRONDA S.r.l.” e “CAR.SPO. Edilizia & Immobiliare S.r.l.” operanti nel settore dell’edilizia, risultate essere riconducibili, sebbene formalmente amministrate da terzi, ai citati indagati. Nel dettaglio, dagli elementi probatori raccolti durante l’esecuzione degli originari provvedimenti e all’esito delle ulteriori investigazioni condotte dal Nucleo PT/G.I.C.O. di Reggio Calabria, corroborati da articolati accertamenti economico patrimoniali, è emersa in capo a SPOSATO Carmelo, intraneo alla cosca “Sposato” di Taurianova, la
disponibilità della “CAR.SPO. Costruzioni Edili & Immobiliare S.r.l.”, nonostante la formale intestazione al di lui nipote. Infatti, la menzionata impresa è risultata essere la naturale prosecuzione, senza soluzione di continuità, della ditta individuale “EDIL COSTRUZIONI di SPOSATO Carmelo”, già sottoposta a sequestro. In particolare, nel 2014 veniva stipulato un contratto di “cessione di ramo d’azienda” con ilquale SPOSATO Carmelo cl.’74 (titolare firmatario della ditta Individuale “EDIL COSTRUZIONI di SPOSATO Carmelo) cedeva alla “CAR.SPO. COSTRUZIONI EDILI &
IMMOBILIARE S.R.L.”, rappresentata dal nipote, il ramo d’azienda attinente al settore delle costruzioni edili unitamente ai pertinenti beni ed attrezzature. Altresì, nel 2016 veniva stipulato tra i suddetti un nuovo contratto afferente l’affitto, per 8 anni, del medesimo ramo di azienda. Allo stato, nessuna somma risulta essere stata corrisposta, a titolo di canone di locazione, dal nipote allo zio SPOSATO Carmelo, individuato quale dominus della “CAR.SPO. Costruzioni Edili & Immobiliare S.r.l.”. La stessa è stata pertanto ritenuta formalmente intestata ad un prestanome con la specifica finalità di evitare il sequestro e la confisca dei beni in materia di misure di prevenzione, ovvero per agevolare il riciclaggio dei proventi dell’attività di estorsione cui il gruppo mafioso “Sposato-Tallarida” era dedito. Parimenti, dalle risultanze investigative è emersa una ulteriore impresa, la “EDIL GRONDA S.r.l.”, la quale, nonostante sia formalmente amministrata dal padre, costituisce di fatto la naturale prosecuzione della società “EDIL GRONDA S.a.s. di SURACE Giovanni Vincenzo & C.”, intestata al figlio Giovanni e già sottoposta a sequestro nell’ambito della menzionata operazione “Terramara-closed”. Secondo quanto accertato, infatti, la “EDIL GRONDA S.a.s.”, prima del suo scioglimento avvenuto nel 2016, aveva ceduto tutti i beni strumentali, compresi gli autoveicoli aziendali in uso e iscritti sul relativo registro dei beni ammortizzabili alla “EDIL GRONDA S.r.l.” nata nella stessa sede legale. Anche in questo caso, non sono stati rilevati in contabilità i relativi pagamenti relativi a tale cessione.

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