‘Ndrangheta, Sportello Antiracket Cosenza: “Denunciare senza timori, oggi è possibile farlo”

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COSENZA – Ancora una maxioperazione della Dda di Catanzaro condotta dal Reparto Operativo Nucleo Investigativo – Comando Provinciale di Cosenza, dal personale delle Squadre Mobili di Cosenza e Catanzaro e dal Servizio Centrale Operativo di Roma. Ancora una volta ad essere colpita è la “zona più ricca della Calabria”, come l’ha definita il Procuratore di Catanzaro Gratteri, ovvero la provincia di Cosenza, con un’operazione che ha coinvolto 68 indagati e decapitato il clan Abbruzzese.
 
“Una zona particolarmente calda, come dimostrano i recenti atti intimidatori sul terzo megalotto della 106 o ai danni delle attività turistiche – ha commentato il responsabile dello sportello antiracket e antiusura di Cosenza Alessio Cassano, già presidente dell’Associazione Lucio Ferrami – Siamo grati a tutte le Forze dell’Ordine per il lavoro sinergico ed encomiabile sul territorio, che sta dando buoni frutti. Il nostro elogio anche alla Procura guidata dal magistrato Nicola Gratteri e ai giovani PM che lavorano al suo fianco ogni giorno. A loro va il nostro ringraziamento più sincero per i procedimenti seguiti, fin dalle prime fasi di indagine, di cui siamo testimoni in prima persona”.
 
Dal tirreno cosentino all’area urbana della città dei Bruzi, l’Associazione Lucio Ferrami fornisce sostegno agli imprenditori finiti nel mirino della ndrangheta in un territorio in cui la geografia criminale disegna una realtà economica piuttosto compromessa. Ogni giorno l’Associazione sostiene gli imprenditori vittime di racket e usura e si costituisce parte civile nei processi che li coinvolgono. Oggi, per supportare a 360° gradi coloro i quali sono oppressi dalle richieste criminali, gli sportelli territoriali antiracket di Cosenza, Lamezia Terme e Polistena offrono anche supporto professionale gratuito sul piano psicologico, legale e commerciale.
 
“Rinnoviamo l’invito a denunciare – è l’appello di Cassano – Attualmente è possibile farlo in sicurezza. Abbiamo a disposizione tutti gli strumenti normativi a tutela di imprenditori e commercianti oppressi. E poi ci sono le associazioni antiracket che offrono un valido e concreto aiuto. Esortiamo chi è sotto pressione a contattarci. Siamo in grado di affiancare anche chi ha già subito danneggiamenti, guidandolo gratuitamente verso l’accesso al fondo di solidarietà.  Resistere, non cedere ai ricatti, non allinearsi, non solo è possibile ma è anche necessario per liberare le nostre attività e la nostra città da questa piovra soffocante”.

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