Omicidio di Giuseppe Nirta, è stata una esecuzione

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E’ stato “finito” con un colpo alla testa dopo che gli avevano sparato altri sei colpi in varie parti del corpo. Così è morto nel sud della Spagna Giuseppe Nirta, di 52 anni, originario di San Luca (Reggio Calabria) e per alcuni anni residente in Valle d’Aosta. E’ stato freddato nella sua casa di campagna nella zona di El Charcon, nel comune costiero di Aguila, vicino a Murcia. L’omicidio è avvenuto verso le 22 di venerdì scorso: uomini armati, almeno 2 o 3, si sono introdotti nella tenuta e gli hanno sparato. Per gli inquirenti – come riportato dalla stampa spagnola – si tratta di un’esecuzione, probabilmente di stampo mafioso. A dare l’allarme è stata la compagna di Nirta, che era in casa con lui e che è riuscita a sfuggire all’agguato. La casa si trova in una zona abbastanza isolata. Alcuni vicini hanno raccontato di aver sentito gli spari ma che pensavano si trattasse di caccia ai conigli. Solo uno ha detto di aver visto tre uomini allontanarsi su un’auto. Le indagini sono affidate alla Guardia Civil e alla polizia locale. Giuseppe Nirta aveva precedenti per traffico di stupefacenti ed era stato coinvolto nell’operazione Minotauro contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta in Piemonte. Viveva in Spagna da alcuni anni dove gestiva un’azienda di import-export di prodotti alimentari. Da San Luca, Nirta era partito giovanissimo per il Nord ovest del Paese dove ha vissuto per alcuni anni e dove si è stabilito con la propria famiglia. Non risultano, infatti, contatti con le cosche che operano nell’area pre-aspromontana.

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