Omicidio Galizia, il reo confesso ammette le colpe davanti al gip

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2003

COSENZA – Francesco Attanasio ha confermato in pieno, anche davanti al gip del Tribunale di Cosenza Branda e al pm Visconti, la sua confessione in riferimento all’omicidio di Damiano Galizia, il 31enne di San Lorenzo Del Vallo, trovato morto il 2 maggio scorso in un appartamento in contrada Dattoli, nella zona universitaria di Rende. Il giovane – ha riferito il suo avvocato Gianluca Bilotta (che lo rappresenta insieme a Maria Gagliardi) – ha pianto per tutta la durata dell’interrogatorio: è provato e pentito per quanto accaduto. Ha, comunque, ammesso nuovamente – come già riferito agli inquirenti quando ha fatto ritrovare il cadavere – di averlo ucciso in un momento in cui ha perso la lucidità perché si era sentito aggredito dalla vittima che lo pressava per ottenere la restituzione di un prestito di 17mila euro. Attanasio ha confermato modalità e circostanze della lite degenerata, e ha ribadito più volte di essere affranto per quanto accaduto. Ma non ha omesso alcun particolare nella ricostruzione della vicenda. Attanasio avrebbe esploso alcuni colpi di pistola, una Beretta calibro 9, che deteneva legalmente dopo che Galizia lo avrebbe preso a schiaffi mentre gli chiedeva indietro i soldi. Il gip dovrebbe convalidare il fermo ed emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Era stato Attanasio a far ritrovare ai poliziotti la Santabarbara, rinvenuta in un box di Quattromiglia, in uso a Damiano Galizia. Ma, a suo dire, non era a conoscenza di che tipo di materiale la vittima avesse conservato in quel luogo: aveva però dei sospetti che lo hanno portato a segnalare quel box alla polizia. Tutto ciò qualche ora prima della lite finita in tragedia.

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