CROTONE- E’ stato chiesto il rinvio a giudizio per i 188 indagati nell’ambito dell’operazione Stige che lo scorso gennaio ha portato alla decimazione della cosca Farao-Marincola attiva nel territorio di Cirò Marina in provincia di Crotone.
La richiesta arriva dalla DDA di Catanzaro nella persona del procuratore capo Nicola Gratteri, dell’aggiunto Vincenzo Luberto e dei pm Domenico Guarascio, Fabiana Rapino e Alessandro Prontera.
L’operazione, avvenuta lo scorso 9 gennaio ha inferto un duro colpo ai clan, accusati, secondo gli inquirenti di avere collegamenti ben radicati nel Nord e Centro Italia, ma anche in Europa, nello specifico in Germania. Il blitz coinvolse anche esponenti della politica e dell’imprenditoria locale cirotana. Delle vere e proprie holding criminali dedite a gestire milionari giri di affari, dal settore dei rifiuti agli appalti pubblici, dal commercio vinicolo a quello delle onoranze funebri.
I NOMI DI ALCUNI DEGLI INDAGATI
Chiesto dunque il rinvio a giudizio per diverse persone, tra cui l’ex presidente della Crotone, Nicodemo Parrilla, al tempo Sindaco di Cirò Marin, l’ex primo cittadino, sempre di Cirò Marina, Roberto Siciliano e il fratello Nevio (ex assessore), Giancarlo Fuscaldo, presidente del consiglio comunale della cittadina jonica; il consigliere Giuseppe Berardi e per l’ex sindaco di Mandatoriccio Angelo Donnici.
Lo stesso dicasi per Domenico Cerrelli, vicesindaco di Casabona, Michele Laurenzano, ex sindaco di Strongoli, Giovanbattista Benincasa, ex vicesindaco di San Giovanni in Fiore.
Tra gli imprenditori invece compaiono i nomi di Francesco e Valentino Zito, attivi nel settore vitivinicolo, Pasquale, Luigi, Antonio e Rosario Spadafora, impegnati nel ramo del taglio boschivo, a San Giovanni in Fiore e Nicola Flotta, proprietario del Castello Flotta.