REGGIO CALABRIA – Militari del Comando Provinciale di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, hanno eseguito un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale che dispone il sequestro di un patrimonio stimato in circa 1,2 milioni di euro riconducibile a DEMASI Rocco ritenuto intraneo alla “ndrina dei Giardini di Gioiosa Jonica” riconducile alla cosca URSINO – MACRÌ.
Tale provvedimento trae origine dalle attività investigative eseguite nell’ambito dell’operazione “Typographic”, condotta dal Gruppo di Locri e conclusa nel 2016 con l’esecuzione di nr. 25 provvedimenti restrittivi personali nonché reali su 13 imprese/società, unità immobiliari, terreni, autoveicoli e conti correnti bancari. In tale contesto, il DE MASI è stato destinatario di fermo di indiziato di delitto poiché ritenuto responsabile, tra l’altro, del reato di cui all’art. 416 bis (associazione per delinquere di stampo mafioso). Le indagini esperite, infatti, hanno permesso di riscontrare positivamente le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia i quali avevano indicato il DEMASI Rocco come appartenente alla “ndrangheta” di Gioiosa Jonica, puntualizzandone l’importanza della relativa famiglia nel contesto criminale gioiosano, nonché la figura del fratello Giorgio, capo locale dei giardini, appartenente alla società maggiore. In relazione ad apposita attività progettuale ideata dal Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza di Roma, convenzionalmente denominata “Doppio Binario” e in dipendenza delle suddette attività investigative, la menzionata D.D.A. delegava al Gruppo della Guardia di Finanza di Locri apposita indagine a carattere patrimoniale volta all’individuazione – ai fini dell’applicazione di una misura di prevenzione – del patrimonio riconducibile al summenzionato proposto e del relativo nucleo familiare. In tale ambito, i Finanzieri individuavano, con riferimento al percorso esistenziale del proposto, le condotte delittuose dallo stesso poste in essere, le frequentazioni, i legami parentali, i precedenti giudiziari e gli altri elementi ritenuti fondamentali per la formulazione, ai sensi della normativa antimafia, da parte della competente A.G., del prescritto giudizio diagnostico sulla pericolosità sociale. Alla luce di tali risultanze, il Tribunale Sezione Misure di Prevenzione ha ritenuto sussistente – richiamando il principio dell’”autonoma valutazione” del materiale probatorio – la pericolosità sociale del proposto “qualificata” dalla riferibilità ad un’associazione mafiosa. Le conseguenti investigazioni a carattere patrimoniale, condotte attraverso la ricostruzione e l’analisi delle transazioni economiche e finanziarie operate – negli ultimi 20 anni – dal proposto e dal relativo nucleo familiare, hanno consentito l’individuazione dei patrimoni dei quali gli stessi risultavano disporre, direttamente o indirettamente, il cui valore era decisamente sproporzionato rispetto alla capacità reddituale dichiarata ai fini delle imposte sui redditi, nonché le fonti illecite dalle quali il proposto aveva tratto le risorse per la loro acquisizione. Alla luce di quanto sopra, su richiesta del Procuratore Aggiunto Gaetano Paci e del sostituto Procuratore Simona Ferraiuolo della Direzione Distrettuale Antimafia, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha disposto, con l’odierno provvedimento, il sequestro di prevenzione riconducibile a DEMASI Rocco cl ’54 costituito dai seguenti compendi aziendali e beni per un valore complessivo stimato in € 1.224.615,00: · Patrimonio aziendale della ditta ind.le FUDA Anna Maria con luogo di esercizio in Gioiosa Jonica, esercente l’attività di commercio al dettaglio di ferramenta; · Nr. 12 fabbricati e nr. 7 terreni ubicati in Gioiosa Jonica (RC); · Nr. 4 autoveicoli nr. 2 motocicli; · Nr. 3 polizze assicurative.