CROTONE – Sono stati chiesti 6 anni per Vincenzo Iaquinta e 19 anni per il padre Giuseppe. Queste le richieste fatte dai magistrati della DDA di Bologna, al termine della requisitoria del processo Aemelia, relative alle attività della cosca dei Grandi – Aracri del nord.
Vincenzo Iaquinta, ex bomber della nazionale, insieme a tutti gli altri indagati sarebbe accusato di vari reati, tra cui quelli relativi ad associazione a delinquere, truffa, usura, estorsione e frode con l’aggravante di stampo mafioso. Questi i motivi che hanno spinto ieri i magistrati a chiedere 6 anni di reclusione per l’ex calciatore e 19 per il padre.
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