Raganello, indagini chiuse: avvisi a sindaci, operatori turistici e guide

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MORTI NEL TORRENTE: ALLERTA IGNORATA, SEQUESTRATA L'AREA
I sentieri per le Gole del Raganello chiuse con il nastro dei carabinieri dopo il sequestro disposto dal procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla che ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d'atti d'ufficio. Il 20 agosto 10 escursionisti sono morti nel torrente Raganello a causa di una esondazione improvvisa . ANSA/ANTONIO IANNICELLO

CASTROVILLARI (CS) – La Procura della Repubblica di Castrovillari ha emesso l’avviso di conclusione indagini per l’onda anomala che il 20 agosto dello scorso anno travolse un gruppo di escursionisti nelle Gole del Raganello, a Civita, uccidendo dieci persone, tra le quali una guida.

Gli indagati sono saliti dai sette iniziali a quattordici e sono accusati, a vario titolo, di omicidio colposo, inondazione, lesioni colpose, omissione in atti d’ufficio ed esercizio abusivo della professione.

Tra gli indagati figurano i sindaci di Civita, Alessandro Tocci, il primo cittadino di San Lorenzo Bellizzi, Antonio Cersosimo, e quello di Cerchiara di Calabria, Antonio Carlomagno; indagati anche titolari di agenzia turistiche e guide.

Non figurano, invece, il presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, e il dirigente dell’ufficio Biodiversità dei Carabinieri Forestali Gaetano Gorpia, raggiunti all’epoca da avviso di garanzia.    

Secondo l’accusa fu ignorata l’allerta gialla della protezione civile prevista per quel giorno, in particolare dai sindaci.

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