Sale ancora l’Rt a livello nazionale. Calabria regione con più ricoverati

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Cresce ancora l’incidenza settimanale a livello nazionale: 848 ogni 100.000 abitanti (settimana dal 18 al 24 marzo) rispetto a 725 ogni 100.000 abitanti della settimana precedente (11-17 marzo). E’ quanto emerge dal monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.

Nel periodo 2-15 marzo 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,12 in aumento rispetto alla settimana precedente quando era pari a 0,94 e con un valore superiore sopra la soglia epidemica.

Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (RT 1,08).

E’ dallo scorso ottobre che il valore dell’indice di trasmissibilità Rt non supera la soglia epidemica dell’unità. Nel monitoraggio del 5 novembre 2021, relativo alla settimana 13 ottobre – 26 ottobre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è infatti stato pari a 1,15 (range 0,93 – 1,28) e dunque al di sopra della soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità Rt si è mantenuto sotto l’1 da allora per tornare a superare la soglia epidemica questa settimana, collocandosi a 1,12.

Calabria prima per numero di ricoverati

Questa settimana 11 Regioni si collocano sopra la soglia di allerta del 15% per l’occupazione dei reparti di area medica da parte di pazienti Covid. Sono: Abruzzo (20%), Basilicata (25,7%), Calabria (33,8%), Lazio (17,4%), Marche (22,1%), Molise (15,9%), Puglia (20,8%), Sardegna (19,9%), Sicilia (24,3%), Toscana (15,4%), Umbria (30,1%). Nessuna Regione o Provincia autonoma supera invece la soglia di allerta del 10% per l’occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti Covid. 

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,5% rispetto al 4,8% della scorsa settimana.

Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 13,9% contro il 12,9% della settimana precedente. 

La percentuale dei casi di Covid-19 rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve aumento (15% contro 14% la scorsa settimana). È stabile al 37% la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi mentre è in lieve diminuzione quella dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (48% contro 49%).

 

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