REGGIO CALABRIA – Le cosche di ‘ndrangheta in affari coi narcos sudamericani non aspettano più che le navi giungano in porto per ritirare la cocaina dai container ma effettuano il “trasbordo” a largo, dove i rischi di sequestro della droga sono ridottissimi. Questo è il nuovo metodo di importazione della droga scoperto dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria, che sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha sequestrato un carico di 83 kg di cocaina e arrestato 12 persone. Si tratta dell’operazione denominata Vulcano, che già lo scorso 8 luglio aveva permesso di disarticolare un’associazione per delinquere, aggravata dalla transnazionalità, finalizzata al narcotraffico per conto delle potenti cosche di ‘ndrangheta della Piana di Gioia Tauro: Piromalli, Molè, Alvaro e Crea. Se fino a ieri la cocaina veniva portata fuori dal porto grazie alla collaborazione di operatori portuali infedeli, come svelato dall’operazione “Puerto Liberado”, oggi le cosche preferiscono assoldare qualcuno a bordo della nave, preferibilmente il comandante, per effettuare il trasbordo in alto mare prima dell’arrivo in porto. Dalle indagini è emerso che l’organizzazione criminale, è giunta ad assoldare il comandante della nave “Msc Poh Lin”, appartenente alla compagnia marittima MSC, che effettua la tratta “California Express” approdando nei porti panamensi di Balboa e Cristobal che rappresentano i principali centri di smistamento internazionale della cocaina. L’indagine è risultata particolarmente complessa, a causa degli accorgimenti adottati per non essere intercettati: i trafficanti comunicavano con un ingegnoso sistema di e-mail, che non venivano inviate al destinatario, ma scritte e salvate nella cartella “bozze”, in modo che un altro utente, in possesso delle credenziali d’accesso alla stessa casella email, potesse collegarsi anche dall’altro capo del mondo e leggere la bozza, senza che apparentemente la casella email generasse traffico di dati in uscita. Quando la nave “Msc Poh Lin” è attraccata al porto di Gioia Tauro, lo scorso 8 luglio, circa 300 militari della Guardia di Finanza hanno sequestrato l’imbarcazione e perquisito i circa 1500 containers, imbarcati o già scaricati dalla nave. Per un caso fortuito il trasbordo in mare non era riuscito, e nella cabina del comandante i finanzieri hanno trovato alcuni foglietti su cui erano annotati dei codici alfanumerici e gli estremi identificativi di un container con la seguente indicazione: “80 kg”. Nel container, contenente un carico di noci, privo del sigillo, i finanzieri non hanno trovato la droga. Ma questa mattina, proseguendo la perquisizione dei 1500 containers fatti scaricare a terra, in un container proveniente da Coronel (Cile) sottoposto a “transhipment” proprio a Balboa (Panama) e diretto a Valencia (Spagna) con un carico di legname, sono stati trovati 3 borsoni contenenti 73 panetti di cocaina pura per un peso complessivo pari a kg. 83,140.