Strage di migranti in Calabria: lutto cittadino nelle scuole. Fermati altri due scafisti

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CUTRO (KR) – La distesa di teli bianchi da una parte, dall’altra i sopravvissuti avvolti dalle coperte e i teli termici. Un bilancio destinato a salire perchè molte persone sarebbero disperse, una quarantina. I cadaveri sono 59, 21 donne e 26 uomini e tanti i bambini, 14, tra cui due gemellini di pochi anni ed un piccolo di pochi mesi. Intere famiglie spazzate via dalle onde. I sopravvissuti sono 82 e per 22 di questi è stato necessario il trasporto in ospedale. Una persona è in prognosi riservata ed è ricoverata in terapia intensiva. I corpi, dopo la benedizione impartita dal vescovo di Crotone mons. Raffaele Angelo Panzetta, sono stati caricati su carri mortuari e portati nel palasport di Crotone.

Secondo quanto emerso intorno alle 4 di ieri, una telefonata internazionale, proveniente probabilmente dalla stessa imbarcazione, ha provato a dare l’allarme alla Sala operativa del Gruppo aeronavale della Guardia di finanza di Vibo Valentia. A causa di un inglese stentato, però, non sono state fornite indicazioni utili, ma gli operatori hanno comunque capito che poteva essere accaduto qualcosa di grave ed hanno dato l’allarme. Giunti sul posto, i soccorritori si sono trovati davanti ad uno scenario di morte, con la la tragedia che si era già consumata.

La Procura della Repubblica ha avviato un’inchiesta per ricostruire la dinamica della tragedia, ipotizzando i reati di omicidio e disastro colposi e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Carabinieri e Guardia di finanza, intanto, hanno sottoposto a fermo un cittadino egiziano sospettato di essere uno scafista. E sono i possesso dei documenti di un’altra persona che potrebbe avere fatto parte dell’equipaggio.

Nelle scuole crotonesi, un minuto di silenzio

Sarà osservato un minuto di silenzio alle 11 di oggi, in tutte le scuole di ogni ordine e grado della provincia di Crotone per le persone morte nel naufragio di Steccato di Cutro. A chiederlo è stato il presidente della provincia di Crotone, Sergio Ferrari: “un minuto di raccoglimento, un momento da dedicare alla riflessione, che coinvolga tutti i ragazzi, perché è nostra responsabilità educare, formare, ma anche ascoltare ed interpretare i sentimenti: preoccupazione, dolore, tristezza, rabbia e cercare di comprenderli”.

Intanto tutti i comuni della provincia di Crotone hanno aderito all’iniziativa di proclamare per la giornata di oggi il lutto cittadino come hanno già fatto i comuni di Crotone e Cutro.

Altri due presunti scafisti fermati

Altre due persone sarebbero state fermate, secondo indiscrezioni raccolte in ambienti giudiziari, con l’accusa di essere stati gli scafisti dell’imbarcazione che ieri mattina si è infranta contro una secca davanti la costa di Cutro, nel Crotonese, con la conseguente caduta in mare dei migranti che si trovavano a bordo. sono ancora decine i dispersi e ottanta le persone che si sono salvate. Le due persone che sarebbero in stato di fermo si aggiungono a quella di nazionalità turca già bloccata, con la stessa accusa, nella giornata di ieri.

Intanto è salito il numero di vittime accertate. A rivelarlo a Radio24 è stato il presidente della Regione Roberto Occhiuto che aveva parlato di un altro cadavere recuperato nel corso delle ricerche che sono andate avanti per tutta la notte. In realtà sono altri tre, i corpi recuperati questa mattina nel corso delle ricerche dei dispersi. Si tratta di un uomo è stato trovato sulla spiaggia ad alcune centinaia di metri dal luogo del disastro mentre un altro corpo è stato recuperato in mare, a circa 400 metri dalla riva, da una motovedetta della Guardia costiera. Infine il terzo a Le Castella, a 3,5 miglia marine dal luogo dell’incidente. Il totale delle vittime accertate sale così a 62.

Le ricerche sono condotte dalla Capitaneria di porto di Crotone con l’ausilio di unità del reparto aeronavale della Guardia di finanza e dei vigili del fuoco. Dalle 6 sono entrati in azione i sommozzatori della Guardia costiera e da poco è entrato in azione anche l’elicottero della Capitaneria di porto.

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