ROMA – Dopo gli ergastoli inflitti in primo e secondo grado, anche la Cassazione conferma il carcere a vita nei confronti di Domenico Scarola e Francesco Salvatore Scorza. Furono loro ad uccidere a San Lorenzo del Vallo, il 16 febbraio 2011, Rosellina Indrieri e la figlia Barbara De Marco. Tiene dunque, anche davanti ai giudici della Suprema Corte, l’impianto accusatorio basato sulla testimonianza di Silas De Marco, figlio di Rosellina e fratello di Barbara. Nell’agguato rimase gravemente ferito ma riuscì a sopravvivere ed a raccontare agli inquirenti le terribili sequenze del duplice omicidio. Rosellina Indrieri e Barbara De Marco furono assassinate per vendetta. Esattamente un mese prima Aldo De Marco aveva freddato il giovane Domenico Presta al culmine di una lite. Domenico era figlio del boss latitante Franco Presta. L’affronto andava lavato con il sangue ma nel frattempo Aldo De Marco si era costituito ed era finito in carcere. Per questo la vendetta si è scatenata contro la famiglia del fratello di Aldo, Gaetano De Marco il quale cadrà a sua volta sotto i colpi dei killer il 7 aprile del 2011. Domenico Scarola e Francesco Salvatore Scorza furono condannati in primo grado nel 2014. La Corte d’appello ha confermato l’ergastolo nel 2016. Adesso è arrivata anche la sentenza della Cassazione a mettere la parola fine a questa drammatica vicenda.