Tocca anche la Calabria l’indagine sull’Eni, denominata Tempa Rossa, costata le dimissioni al ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi. Secondo la Procura di Potenza, gli scarti petroliferi venivano smaltiti nei siti di Lamezia, Gioia Tauro e Bisignano, dopo la modifica dei codici e l’artificiosa trasformazione, almeno sul piano formale, da rifiuti pericolosi a non pericolosi. Secondo le indagini del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, questo sistema consentiva un notevole risparmio nei costi di smaltimento, quantificabile in svariati milioni di euro annui. Al momento in Calabria sono indagati Rocco Aversa, Antonio Curcio e Salvatore Mazzotta della ditta Ecosistem Srl, Giuseppe Fragomeni e Maria Rosa Bertucci per la Iam di Gioia Tauro e Vincenzo Morise amministratore unico della Consuleco di Bisignano.