COSENZA – Due pregiudicati, entrambi di 55 anni, di cui sono state rese note solo le iniziali, D.P.S. e D.R.M. Di Cosenza, venditori ambulanti pluripregiudicati, sono stati post agli arresti domiciliari per truffa aggravata, ricettazione aggravata e sostituzione di persona aggravata. Le indagini, condotte dai militari della stazione di Amantea della Compagnia di Paola e coordinate dal sostituto procuratore presso il Tribunale di Paola Anna Chiara Fasano, sono partite lo scorso 31 gennaio dopo una truffa, avvenuta ad Amantea, ai danni di una ditta alla quale i due. avevano ordinato 150 colli contenenti bombolette di stelle filanti di carnevale. Al corriere è stato consegnato un assegno, risultato poi provento di un furto, e successivamente i due si sono dileguati con l’intera merce facendo perdere le proprie tracce. I carabinieri, riuscivano a ritrovare il materiale già la notte del 31 gennaio e ad identificare gli autori della truffa. Le successive indagini hanno consentito di portare alla luce un modus operandi e un collaudato sistema di truffe nell’acquisto di merce che, in alcuni casi, veniva successivamente rivenduta dagli ambulanti. Nello specifico i due cosentini, all’atto della consegna della merce, effettuavano un pagamento con assegni, tutti risultati rubati, e riuscivano sempre a distrarre il corriere incaricato della consegna dei prodotti e ad appropriarsi della merce, dileguandosi nell’immediato. I due pensavano di farla franca approfittando di agire sotto mentite spoglie e sicuri di non essere riconosciuti sui paesi della costa del basso tirreno cosentino dove avvenivano le compravendite sfociate in truffe. Nella perquisizione eseguita contestualmente alle ordinanze cautelari i Carabinieri hanno anche rinvenuto e posto sotto sequestro altri assegni rubati e circa 3600 bombolette di stelle filanti di carnevale del valore complessivo di €6000 circa frutto di condotte delittuose. Il giro di truffe, finora scoperto, ammonta a circa 30.000 euro: le indagini, tutt’ora in corso, sono volte a individuare ulteriori episodi di truffe perpetrate dai due arrestati. L’altra accusa grave che pende sui due è quella di ricettazione aggravata poiché in concorso tra loro, con lo stesso disegno criminoso e al fine di commettere le truffe descritte, hanno ripetutamente utilizzato assegni bancari, emessi da un istituto di credito, con filiale a Cosenza: tali titoli di pagamento sono riconducibili a un furto del novembre 2014 in Crotone di circa mille assegni, e quindi con una potenziale fonte di guadagno illecito anche milionario, se diversificato nel tempo.