COSENZA – «Il 2 aprile è il giorno in cui la Calabria celebra il suo Patrono, San Francesco di Paola. Nello stesso giorno si ricorda la morte di San Giovanni Paolo II che ci lasciava proprio il 2 aprile di 15 anni fa. Una coincidenza che dimostra lo straordinario legame tra la nostra regione e il Papa polacco che proprio al Santuario di San Francesco a Paola ha scritto una bellissima pagina del suo pontificato». Queste le parole dello scrittore calabrese, Antonio Modaffari, nel commentare la doppia, speciale, ricorrenza odierna, per i calabresi e per il mondo intero.
«Era l’ottobre del 1984 – racconta Modafferi – e Giovanni Paolo II, il papa dei viaggi, arrivò in Calabria. E proprio a Paola consacrò il Santuario come il luogo più importante della nostra terra. Lo fece con semplicità, usando queste parole: “Venendo in Calabria, ho pensato che forse il luogo più importante fosse Reggio Calabria, forse Catanzaro, forse Cosenza, ma vedo che il luogo più importante è quello dove è san Francesco di Paola. Non ho saputo questo prima, ma venendo qui lo vedo e lo vedo anche in questa circostanza, che il Papa, per la seconda volta, deve venire qui, in questo santuario. Ieri era la prima volta, e oggi sono dovuto tornare da Cosenza per recitare il Rosario che, tramite la Radio vaticana, il Papa recita nel primo sabato del mese e viene diffuso in tutto il mondo. Così, vedo che il punto più importante è quello dove si trova san Francesco di Paola. Voi siete, dopo tanti secoli, i concittadini di questo santo, di questo grande santo, grande perché si è chiamato minimo. Se voi siete i concittadini di questo santo, dovete imitarlo. Egli era molto umile, molto buono, era pieno di carità. Vi auguro di essere i concittadini di san Francesco in questo senso. Soprattutto carità, umiltà, bontà: tutto questo è direi la consanguineità spirituale con san Francesco”».