A Mendicino l’arte e la cultura celebrano la donna

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MENDICINO (CS) – Il sorriso, il coraggio, la bellezza. Un granello di sabbia che dona la vita. A ridosso della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, Mendicino ha voluto celebrare la bellezza, la cultura e l’intelligenza della donna. «Non proporremo statistiche, vogliamo omaggiare la donna e propagare un messaggio di rivoluzione culturale», dichiara la presentatrice della serata Finuccia Congi. «Ogni anno abbiamo cercato di ricordare la giornata contro la violenza sulle donne-dichiara il primo cittadino Antonio Palermo-. Il merito è della consigliera Margherita Ricci che si impegna quotidianamente per costruire vere politiche di genere». «Sette milioni di donne in Italia sono vittime di violenza, centoquattordici i femminicidi compiuti quest’anno. Questa sera vogliamo ricordare queste donne», rende noto Margherita Ricci.

IL MONDO DELL’ARTE CELEBRA LA DONNA

Le allieve dell’ ”Azzurra ballett school” sfilano indossando i gioielli creati da Adele Lo Feudo. La commistione tra pittura, cucito e ricamo ha dato vita a pezzi unici. Vere e proprie opere d’arte da indossare prendono vita grazie alle sapienti mani dell’artista, autrice di mini pitture che ritraggono attrici e poetesse. Cristalli, pizzi e ricami impreziosiscono i dipinti che prendono corpo e adornano il collo di chi le indossa. Arte e moda si ibridano e rendono omaggio alla pittura, al ricamo e al cucito, le cosiddette “arti minori”. Una donna approdata al mondo dell’arte per un cambio di rotta che celebra la donna a 360° e coinvolge altre artiste: è del 2013 il progetto “Un petalo di rosa…per non dimenticare”, la mostra che ha coinvolto 64 artiste sul tema del femminicidio. «Lo studio e introspezione psicologica caratterizzano il lavoro di Adele- dichiara il critico d’arte Alessandra Primicerio-. Mi sono innamorata subito delle sue opere». Sulle donne del mondo dell’arte si è concentrato l’intervento di Alessandra Primicerio: Artemisia Gentileschi, pittrice di stampo caravaggesco che ha usato l’ arte come terapia per esorcizzare le violenze subite; la pittrice francese Berthe Morisot definita “la donna degli impressionisti”; la travagliata vita Frida Kalho sospesa tra arte, dolore e l’amore per Diego Rivera; la performer Marina Abramovic che nel 1974 sconvolse il pubblico napoletano con Rhytm 0, una performance in cui ha messo a disposizione del pubblico 72 oggetti da utilizzare per interagire con l’artista. La penna gentile del giornalista Valerio Giacoia ha tratteggiato in modo poetico l’universo femminile: pensieri ovattati e impregnati di ricordi delineano i contorni della signorina del ’33, la madre di Valerio che, in atmosfere che sanno di bianco e nero, educa i figli all’amore per la poesia e al rispetto verso le persone; tonalità tenui colorano il ricordo dell’amore platonico di Maria, la psicologa egiziana che al chiaro di luna del Partenone bacia l’ufficiale greco; il coraggio e la determinazione delle ragazze di Berlinguer. Smette i panni del giornalista «per salvare, più che scrivere le cronache», come ha confessato, di Safiya Hussaini, la donna nigeriana condannata alla lapidazione per adulterio; la stretta di mano con Malala Yousafzai, l’attivista pakistana scampata all’attentato ad opera dei talebani nel 2012. Storie folli, «comportamenti da estirpare attraverso l’educazione al rispetto degli altri» , dice la dirigente scolastica Assunta Morrone, morti causate dalla violenza, «la prima causa di morte al mondo» , ricorda l’educatrice Maria Lucente. Le esibizioni di danza delle allieve dell’ “Azzurra ballett school”, le letture dell’attore e direttore artistico del teatro comunale di Mendicino Mario Massaro, l’esercizio di teatroterapia e l’esibizione dell’attrice e regista Imma Guarasci che ha vestito i panni de “La locandiera” di Carlo Goldoni hanno arricchito una serata pensata per le donne. L’impegno, il ricordo e la speranza sono i principi per sconfiggere, opporsi e non dimenticare. Sono le missioni a cui siamo chiamati. Tutti.

Rita Pellicori

 

 

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