ACRI (CS) – E’ stato sottoscritto il protocollo d’intesa che vede coinvolti il Comune, l’Unical e l’Università La Sapienza riguardo lo studio, la valorizzazione e la ricerca storica del territorio di Acri. Le parti collaboreranno alla realizzazione di un progetto di indagini scientifiche su tutto il territorio comunale ed in particolare sui siti di particolare interesse archeologico. Gli interventi dovrebbero partire nel prossimo mese di settembre e dureranno circa un mese e vedranno coinvolti docenti, studenti e ricercatori. Questa prima fase vedrà la ricognizione di superficie nei siti accessibili. Come risaputo, negli anni scorsi, sono stati scoperti e studiati diversi siti di inestimabile valore storico. Attualmente i reperti ritrovati sono allocati presso il Museo di Sibari. La Convenzione prevede anche convegni, seminari, incontri con le scuole e divulgazione dei risultati. Tra gli obiettivi del Comune e delle Università, anche quello di realizzare un Museo archeologico che troverà posto all’interno del Palazzo Falcone e la redazione di una Carta Archeologica del territorio. Le prime importanti ricerche furono effettuate nel 1998, in occasione della costruzione dell’Istituto Tecnico Commerciale di Colle Dogna. Qui sono stati trovati reperti risalenti all’età del rame e del bronzo. Altre importanti scoperte a serra Policaretto, dove sono stati rivenuti reperti del tardo Neolitico, in Sila Greca, Piano del Barone, dove sono stati trovati reperti neo-eneolitici, località Gastia dove è stata rinvenuta, isolata, un’accetta in pietra verde di età neo-eneolitica. Altri siti di interesse sono Timpone della Morte, Carpineti, Pietre Marine Croce di Baffi, Serra Buda, Picitti.
La convenzione è stata stipulata alla presenza dell’assessore comunale alla cultura, Paola Capalbo, del responsabile comunale del settore, Anna Sposato, del prof. Armando Taliano Grasso, per l’Unical, e del il prof. Alessandro Vanzetti per La Sapienza. Giovanni Cofone ed Angelo Vaccaro hanno rappresentato le associazioni Acra e Acri Antica Pandosi. Con loro Damiano Pisarra, dottorando all’Unical.