Al Franz Teatro di Cosenza “Tribute to Alan Ayckbourn”

0
738

COSENZA – Giovedì 26 febbraio alle ore 20.30 al Franz Teatro di Cosenza (via di Portapiana, 12) è in programma Tribute to AlanAyckbourn, una serata dedicata al celebre commediografo inglese popolare in tutto il mondo e rappresentato da molti anni con successo anche in Italia. A curare l’evento è Ugo G. Caruso, storico dello spettacolo, che torna così nella sala del popolare rione Portapiana arroccato sul Colle Pancrazio del centro storico cosentino, a distanza di quattro anni dall’indimenticabile, affollatissima serata telesaudadista  I mattatori della scena nel teatrino di Carosello, curata e condotta con Lucio Montera.

 La serata fuori cartellone, una sorta di evento strenna che Ugo G. Caruso ha voluto donare in segno di simpatia ai soci del Franz Teatro, sarà aperta da una breve introduzione in cui lo stesso lui stesso presenterà l’universo artistico di Ayckbourn, mettendo in risalto le parentele affettive con il grande Harold Pinter cui lo scrittore viene spesso accostato dalla critica “continentale”, il riconoscibilissimo sapore amarostico del suo humour, la costante tematica di una certa borghesia provinciale britannica impietosamente messa in scena con tutti i suoi tic e le sue ipocrisie, ed infine la scoperta recente del suo teatro da parte di Alain Resnais, il maestro del cinema recentemente scomparso, che ha trasposto per lo schermo prima il dittico “Smoking/No smoking” nel 1993 su suggerimento dei suoi fedeli collaboratori Agnès Jaoui e Jean Pierre Bacri, ispirandosi ancore all’autore inglese per il suo ultimo film, Aimer, boire et chanter. A seguire verrà proposto il film televisivo L’opera del seduttore (A chorus of disapprovalUK 1988) di Michael Winner con Jeremy Irons e Anthony Hopkins tratto dall’omonima pièce di Ayckbourne e da questi sceneggiato. Vi si racconta di Guy Jones, un vedovo timido e un pò goffo che approda per ragioni di lavoro a Scarborough, una cittadina costiera inglese (la stessa dove Ayckbourn dirige il suo teatro). Un giorno legge un annuncio sul giornale relativo ad una compagnia filodrammatica locale che sta per mettere in scena  The Beggar’s Opera, una commedia musicale di John Gay del repertorio classico inglese. Si presenta quindi ad un’audizione per avere una particina dal capocomico Duffid Ap Llewellyn ma di lì a poco sorprendendo tutti si rivelerà un talentuoso attore e cantante, nonchè un imprevedibile seduttore. Proprio le sue tante liaisons con le  attrici del gruppo farà emergere una serie di retroscena poco edificanti e scatenerà invidie e risentimenti. Col risultato di mettere a soqquadro la  cittadina fin lì apparentemente tranquilla. Insomma ancora una volta Ayckbourn attraverso la sua satira, a tratti irresistibile, ci dà un ritratto vivido e puntuale e della società inglese  miniaturizzandola su scala nel piccolo universo della compagnia filodrammatica e nella comunità di Scarbourogh. Con questa proposta Caruso ha voluto proporre un omaggio scherzoso e affettuoso a quanti si dedicano al teatro non da professionisti ma comunque con passione e impegno, come gli amici del Gruppottanta che gestisce da anni il Franz Teatro e a cui fanno capo varie compagnie amatoriali. E suggerisce solo per questa volta, di sostituire al consueto congedo a base di tarallucci e vino, in onore di Alan Ayckbourn e per l’appunto più in british style, tarallucci e whisky.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here