CATANZARO – Dal 4 febbraio al 1° aprile 2017, il MARCA – Museo delle Arti di Catanzaro, ospita l’antologica che analizza il percorso creativo di Pino Pinelli (Catania, 1938), tra i maggiori esponenti dell’arte italiana del dopoguerra e gli interpreti principali dell’Arte Analitica. Si tratta di un altro importante evento artistico che proietterà ancora una volta il Museo dell’Amministrazione provinciale guidata dal presidente, Enzo Bruno, all’attenzione della ribalta nazionale di un settore, quello dell’arte contemporanea, di cui il Marca ha saputo diventare stimolante riferimento”. E’ quanto afferma il consigliere provinciale, delegato alla Cultura, Marco Polimeni. “La prima esposizione personale in Calabria di Pino Pinelli, arriva in Calabria dopo il successo in Russia ed Hong Kong – spiega Polimeni -. La mostra del maestro dell’arte analitica, classe 1938, curata da Giorgio Bonomi presenta 21 opere dagli anni settanta ad oggi approda al Museo dell’Amministrazione provinciale dopo altre interessati e apprezzate esposizioni, basta ricordare la mostra “Fragile Landscapes” di Giovanni Longo, la personale di Giosetta Fioroni; e ancora la mostra di Giorgio Lupattelli con “The Dark side of the moon” a “It’ a wonderful Word” di Veronica Montanino, fino a Gianluigi Colin con “No News, Good News”. Senza tralasciare le esposizioni che hanno dato spazio ai talenti ‘nostrani’ come Giuseppe Negro con la sua “Camera anecoica” e Francesco Antonio Caporale con la personale intitolata ”Di solo pane”, e la mostra di Sebastiano Dammone Sessa”. “Il Marca, quindi, si conferma museo vivo e attivo – afferma ancora Polimeni – dove un vasto patrimonio d’arte del passato si accompagna all’esigenza di apertura al contemporaneo, grazie ad esposizioni temporanee in successione che rispondono ad un crescente bisogno di eventi culturali intesi come momento di crescita collettiva e di sviluppo del territorio. La sapiente direzione artistica di Rocco Guglielmo, e la riuscita intesa con al Provincia di Catanzaro, è riuscita a delineare un nuovo rapporto nella fruizione dell’arte intesa anche come opportunità di approfondire rapporti sociali, parlando un linguaggio nuovo ed inclusivo che lascia ben sperare per il futuro di Catanzaro città della cultura”.