Al via la 56ª stagione lirica del Rendano

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COSENZA – Torna la lirica al Rendano di Cosenza con un cartellone di assoluto prestigio e qualità, segnato anche dal ritorno di importanti collaborazioni con altre significative istituzioni culturali, come il Teatro del Giglio di Lucca, che proietta il teatro di tradizione in un  virtuoso circuito produttivo anche con l’obiettivo di intercettare le risorse del Fondo Unico per lo Spettacolo. Il cartellone è stato presentato nel corso di una conferenza stampa coordinata da Giuseppe Di Donna e ospitata nella sala Quintieri alla presenza del sindaco Mario Occhiuto, del direttore artistico Lorenzo Parisi e del dirigente del settore Cultura del Comune Giampaolo Calabrese. L’apertura ufficiale è fissata per venerdì 3 marzo con la “Cenerentola” di Gioachino Rossini, con replica domenica 5 marzo. Si tratta del medesimo allestimento al debutto venerdì 10 febbraio a Lucca. La regia è di Aldo Tarabella, compositore e nome autorevolissimo del teatro di prosa e d’opera, sia per essere stato stretto collaboratore e compositore di Giorgio Strehler al Piccolo di Milano, sia per il ruolo attualmente ricoperto di direttore artistico del Teatro del Giglio di Lucca. “Cenerentola” arriva al Rendano in occasione del bicentenario della sua prima rappresentazione, avvenuta il 25 gennaio 1817, al Teatro Valle di Roma, e nel ricordo, a dieci anni dalla morte, del grande Lele Luzzati: suoi sono, infatti, gli splendidi costumi di scena che portano sul palcoscenico la cifra stilistica e il tratto meraviglioso e immaginifico di un Maestro indiscusso del teatro contemporaneo. Nel corso della conferenza stampa il Sindaco Mario Occhiuto ha sottolineato come il teatro rappresenti per la città «una sorta di tempio, è la Cattedrale della cultura ed è quindi un presidio che noi non abbiamo voluto in questi anni abbandonare, nonostante i tagli di risorse con cui ci siamo dovuto confrontare». E prima di chiudere il suo intervento Mario Occhiuto ha lanciato al direttore artistico Parisi l’idea di inserire in cartellone il prossimo anno l’opera di Agostino Steffani, “Alarico, il Baltha, cioè l’Audace Re dei Goti”. L’assist è stato subito colto da Lorenzo Parisi che ha ricordato come ad Agostino Steffani sia intitolato il Conservatorio di Castelfranco Veneto dove hanno insegnato nomi prestigiosi della musica come Giuliano Carmignola e Mario Brunello. A differenza di “Cenerentola” che è una coproduzione tra il Teatro Rendano e il Teatro del Giglio di Lucca, l’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti, in scena il 19 ed il 21 maggio, è una nuova produzione del Rendano di Cosenza. Si rivedrà sul podio il direttore d’orchestra triestino Carlo Goldstein, una laurea in filosofia, figura estremamente colta, giovane emergente e autentica promessa nel panorama della musica lirica internazionale che al Rendano diresse, nel 2015, il Gala di apertura di stagione. Alla giovane bacchetta triestina Sky ha dedicato una delle puntate della sua rubrica “Notevoli”, sulla rete “Classica”, riservata ai giovani talenti italiani. La regia di “Elisir d’amore” è di Rocco Pugliese. Tra le altre importanti novità annunciate in conferenza stampa c’è che non resterà confinata nell’alveo del Rendano la produzione sinfonica del teatro di tradizione cosentino, in quanto “Le 8 stagioni” di Vivaldi e Piazzolla, con gli archi dell’Orchestra del Rendano e il violinista di Belgrado Stefan Milenkovic, in programma il 6 maggio a Cosenza, il giorno dopo, il 7 maggio, saranno ospitate a Taranto in un concerto organizzato dagli “Amici della musica” della città pugliese. Stefan Milenkovich è sicuramente tra i nomi di spicco della nuova stagione del “Rendano”. Un autentico enfant prodige con le sue memorabili esibizioni per Ronald Reagan, quando aveva 10 anni, per Mikhail Gorbaciov, quando ne aveva 11 e per Papa Giovanni Paolo II, a 14. E per completare il quadro dei titoli in stagione, molto gradito il ritorno, a distanza di qualche mese dal concerto di Capodanno del primo gennaio, di Sabrina Brazzo e Andrea Volpintesta, protagonisti assoluti di un balletto, dalla dichiarata matrice favolistica ed immaginifica, che ben si sposa con il tema della stagione, dal titolo “Il mantello di pelle di drago”, firmato da Massimiliano Volpini per lo Jas Art BalletLe musiche sono di Shostakovich, Kachaturian e Bizet. Una favola in danza, di grande effetto e suggestione.

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