CACCURI (KR) – Cibo e tradizioni gastronomiche calabresi sono stati i grandi protagonisti del “Sapore dei libri”, l’evento promosso dall’Accademia dei Caccuriani e che ha aperto i battenti della VI edizione del Premio Letterario Caccuri. Si è parlato di prodotti tipici e della riscoperta da parte di tanti giovani cuochi delle peculiarità calabresi. Grande protagonista è stata lo chef stellato Caterina Ceraudo. Neanche trent’anni ma con le idee molto chiare sulla strada da percorrere, a cominciare dal recupero e la valorizzazione di un alimento simbolo della sua terra: la sardella, di cui oggi è vietata la produzione da una direttiva della Comunità Europea per la tutela delle riserve ittiche.
«Servirebbe un decreto che legalizzi la pesca della sardella in alcuni mesi – spiega Ceraudo – e per quantitativi limitati. Bisognerebbe parlare con l’Europa che ha posto il divieto. Secondo me ci sarebbero le condizioni per arrivare a una mediazione. Si può tutelare il territorio senza dover rinunciare a questo prodotto tradizionale che è un pezzo importante della nostra economia e della nostra storia. La riserva marina che va da Torretta di Crucoli a Crotone sarebbe in grado di garantire la pesca di sardine in modo controllato, senza intaccare la sopravvivenza della specie e solo in alcuni periodi dell’anno. E’ un problema più nostro che della Comunità Europea. Se si vuole si può».
Durante la serata svoltasi nella splendida cornice della Grancia del Vurdoj, è stato possibile degustare prodotti tipici gentilmente offerti da produttori locali. Soprattutto, però, si è parlato del binomio libri-cucina, partendo dall’ultima opera di Carmine Abate: “Il banchetto di nozze”, edito da Mondadori. «Il cibo è sempre stato importante nella mia vita – ha dichiarato l’amore intervenuto telefonicamente -. E’ uno straordinario strumento di aggregazione e di identità. Bisogna riscoprire i vecchi sapori e tutelarli sia nelle ricette che nelle materie prime. Spesso accade che pensiamo di mangiare calabrese, invece si tratta di prodotti surgelati. Questo non deve più accadere. Per questo è importante il contributo che stanno dando tanti giovani chef che hanno deciso di restare in Calabria. Fanno rete e riescono a coniugare tradizione e innovazione».
L’evento è stato presentato da Adolfo Barone e Roberto de Candia, rispettivamente presidente e vice presidente dell’Accademia dei Caccuriani. Durante la serata si è svolta anche l’estrazione dei numeri vincenti della lotteria promossa in favore dell’Unicef con la collaborazione dall’associazione “Kabir”. Sono stati messi in palio tre gioielli donati dal maestro orafo Michele Affidato.