Alla ricerca del confine

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COSENZA – In quello spazio dimezzato da un’intangibile ma netta linea che divide e fonde il cielo con il mare si va ad insinuare lo sguardo attento e analitico di Antonio Armentano che con le sue foto restituisce perfettamente le coordinate del confine, quello più estremo, l’orizzonte.

Da sempre emblema della separazione, del limite sul quale sorge e tramonta il sole ma dalla simbologia ambivalente, il suo essere impercettibile e lontanissimo produce l’illusione dell’infinito e al tempo stesso rappresenta la vicinanza, la sovrapposizione o addirittura la coincidenza tra aria e acqua.

Le foto di Armentano parlano da sole, agiscono all’interno di una dimensione che è un continuo oltrepassamento, si muovono nel visibile ma mostrano ciò che più di impercettibile esista, il suo occhio indaga sulla profondità del mistero cercando di arrivare al confine per immortalarne la sua sconfinata bellezza .

Ma nei suoi scatti c’è anche dell’altro, ci sono storie che parlano di nuvole sempre in viaggio, di terre diverse, di venti che indicano la direzione, storie che raccontano di ciò che si può arrivare a vedere e di ciò che sfugge alla nostra vista, che raccontano quel posto dove il cielo e il mare cominciano a parlare senza interruzione e il mondo finisce.

Vedere questi scatti è un’occasione per rallentare e fermarsi a guardare verso l’orizzonte, lasciare che lo sguardo si perda nell’infinito dei riflessi che salgono dal mare, specchiarsi in quelle luci, abbandonarsi all’oltre senza difendere più i confini, senza avere necessariamente una terra su cui approdare. Un modo per bloccare il tempo e rimanere fermi in equilibrio tra cielo e mare, immobili nella contemplazione, sospesi.

La mostra “Confini di mare” di Antonio Armentano è stata inaugurata ieri pomeriggio nella galleria d’arte L’Impronta e rimarrà esposta fino all’11 gennaio.

Gaia Santolla

 

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