Applausi per il dramma “Regina Madre” al Tau

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1884

COSENZA – L’opera “Regina Madre” di Manlio Santanelli del 1984 approda al Tau, rivisitata e con la regia di Carlo Cerciello. Il duo scenico Fausto Russo Alesi-Imma Villa è superlativo.

REGINA, MADRE, GENERALE

Le mille sfaccettature di Regina Giannelli, interpretata da Imma Villa, prendono forma sul palco. Donna anziana con un forte accento campano, si ritrova in casa il figlio Alfredo, il quale, ritorna al nido materno per accudire la madre malata. Regina è una donna con un carattere apparentemente predominante, un generale con un sentimento di idolatria verso il marito “onnisciente” defunto. Muove non poche battute al vetriolo verso il figlio giornalista e verso Lisa, sorella di Alfredo, entrambi poco presenti per lei. Russo riesce a inscenare al meglio il dissidio di Alfredo, schiacciato dalla sua condizione di vita mediana e dalla figura del padre.

RITMI CUPI E INTROSPEZIONE

L’opera cambia passo: l’atmosfera si fa più tetra, la scena più buia. Si attua un vero e proprio cambio di personaggi con l’arrivo in scena di Lisa, interpretata da Imma Villa che cede i panni di Regina a Russo attraverso l’ingegnoso uso di un cappello. Il continuo passaggio di personaggi, seppur frenetico, è sempre netto. Si manifesta la verità, l’altra faccia della medaglia in ogni personaggio.  L’afflizione di Alfredo rinchiuso nella sua posizione intermedia e fallimentare dalla quale non riesce a uscire, metafora umana del tutto applicabile alla società odierna. Lisa, invece, è ossessionata dal vuoto e da visioni di questo che le rendono la vita impossibile.

IL PERSONAGGIO SILENZIOSO

Minimal ma di importanza fondamentale è la scenografia componibile di Roberto Crea. Di pari passo all’intreccio della storia riflette non solo il luogo fisico inscenato ma soprattutto l’empatia dei due personaggi.

L’opera della compagnia Elledieffe è stata più che apprezzata dall’Auditorium, sentimentalmente provato e trasportato dal dramma.

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