Arriva a Cosenza “Space Monkeys”, il film d’esordio del regista calabrese Aldo Iuliano

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COSENZA – Cinque adolescenti durante un party giocano con un’intelligenza artificiale che sorteggia sfide pericolose: la più estrema di tutte li costringerà ad abbandonare la propria innocenza. Arriva in Calabria “Space Monkeys”, lungometraggio d’esordio di Aldo Iuliano, già vincitore del Globo d’Oro e di numerosi premi internazionali per il cortometraggio “Penalty”, con due appuntamenti alla presenza del regista e dello sceneggiatore Severino Iuliano: martedì 10 gennaio a Crotone al Cinema Teatro Apollo (ore 20,30) e mercoledì 11 gennaio a Cosenza al cinema San Nicola (ore 20,30).

La proiezione di Crotone sarà anticipata alle 19 dalla conferenza stampa di presentazione del film durante la quale interverranno Aldo Iuliano, regista; Severino Iuliano, sceneggiatore; Anton Giulio Grande, commissario straordinario Fondazione Calabria Film Commission; Nicola Corigliano, Assessore alla cultura e spettacolo del Comune di Crotone.

Le serate sono organizzate grazie al sostegno della sezione regionale di Confindustria Calabria ed ANEC Calabria e con la collaborazione degli esercenti di Crotone, Catanzaro e Cosenza.

Prodotto da Andrette Lo Conte per Freak Factory con Rai Cinema e il contributo della Fondazione Calabria Film Commission, è stato girato tra la spiaggia di Crotone e un castello del 1400 situato in montagna a Caccuri.

Protagonisti Souad Arsane (attrice francese rivelazione ai César 2019), Amanda Campana (protagonista della serie Netflix “Summertime”), Riccardo Mandolini (protagonista della serie Netflix “Baby”), Ambrosia Caldarelli (protagonista nella serie Circeo su Paramount Plus) e Haroun Fall (già protagonista della serie Netflix “Zero”).

La fotografia è di Daniele Ciprì, il montaggio di Marco Spoletini, le musiche di Enrico Melozzi, le scenografie di Paki Meduri, i costumi di Francesca Sartori e Mara Masiero, la sceneggiatura è firmata da Severino IulianoAlessandro Giulietti e Aldo Iuliano.

 

Cosa spinge gli adolescenti a giocare con la morte per sentirsi vivi? Da questo interrogativo nasce l’esigenza del regista di raccontare le complessità emotive della Generazione Z, dai loro comportamenti borderline all’amore senza confine di genere, dal rapporto con la tecnologia al concetto di sopravvivenza nel tessuto sociale reale e virtuale.

 

“Space Monkeys” è un film che si ispira a fatti di cronaca attuali e mostra la solitudine provata dagli adolescenti contemporanei nel proprio percorso di crescita individuale e interazione sociale: ragazzi e ragazze cresciuti in un mondo dove la tecnologia confonde reale e virtuale e li allontana dalla propria umanità. Una generazione che vive il futuro prima ancora di sognarlo, guidata dal proprio istinto.

 

«Portare un film visionario con cosi tante maestranze di qualità in Calabria, era il mio omaggio ad una terra che ha mille potenzialità cinematografiche ancora inespresse» ha raccontato il regista calabrese. «Il castello di Caccuri l’ho reso metafora di internet, un mondo senza tempo. La spiaggia di Crotone e i suoi falò un posto meraviglioso e intimo che appartiene all’adolescenza. Ho usato il dialetto in maniera inusuale, e personalmente ho realizzato il grande sogno di girare un primo film cosi ambizioso “a casa”. L’ho dedicato ai miei genitori, che hanno fatto sacrifici qui a Crotone per 40 anni, per far studiar cinema ai loro figli. E mi sembrava un bel modo di dire anche a loro “grazie”. Anche se non ci sono più, è un loro sogno che sono riuscito a far avverare al di là del tempo e dello spazio».

La critica lo ha accolto benissimo, il pubblico anche: Space Monkeys fa riflettere su un tema attuale. «Questo è il cinema che vorrei continuare a fare – prosegue Iuliano – ritrarre la realtà attraverso la fantasia. “Space Monkeys” spero sia un piccolo grande esempio per i ragazzi e ragazze che come me e mio fratello Severino, da piccoli, qui al Sud, continuano a fare sacrifici per inseguire i propri sogni, andando al cinema. E sognando il cinema. Uno sprono a continuare, e un esempio per l’industria cinematografica: la Film Commission, in costante crescita e che con coraggio non ha esitato a supportare un film del genere, è il grande mezzo per continuare a battere nuove strade in sinergia con nuovi autori, e permettere a tutti di rimanere qui a farli i film, oltre che sognarli».

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